Sabrina Perucca CINEMA D'ANIMAZIONE ITALIANO OGGI (IL) Bulzoni Editore, Roma, Euro 22.00, pp. 284
Artigianato di scuola che favorisce creatività di scambio con rinnovamento di forme e tecnologie, l'animazione italiana che dopo la sbrigliatezza dei "Caroselli" tv pareva essersi affiochita, negli anni 90 si vivifica, trova a Milano, Torino, Roma e anche altrove fermenti produttivi nuovi, e al di là dei corti s'allarga a serie tv, videoclip, lungometraggi, capta l'interesse anche del pubblico adulto, diventa nuova frontiera dell'immaginario.
Sabina Perucca ne illustra le tecniche, a largo raggio, non solo tradizionali riprese a scatto, anche sperimentazioni varie, tra cui computer 3D, découpage, plastilina, claypainting, ecc., ma pone il capitolo a codicillo di un censimento dell'esistente.
Sul piano dei corti, si muove da Bruno Bozzetto e le sue gustosissime invenzioni, Guido Manuli e le sue gag, Osvaldo Cavandoli e il suo Linea-personaggio, Maurizio Forestieri disegnatore di musica classica e operistica. Allinea, poi, decine e decine di sperimentazioni dalla pittura cinetica di Leonardo Carrano sino alle fluidifiche metamorfosi di Gianluigi Toccafondo, per ciascun animatore elencando lavori, precisando tecniche.
Per i lungometraggi degli anni 90, fa di Volare volare di Nichetti-Manuli "porta d'ingresso ideale di nuovo corso", sulla cui scia, ecco da fonti letterarie (La freccia azzurra da Rodari, La gabbianella e il gatto da Sepulveda, Momo alla conquista del tempo da Ende, Opopomoz da Marino, soggettista parecchio ubiquo) i quattro film di Enzo D'Alò, dall'Aida di Verdi il fantasy di Manuli Aida degli alberi, dal testo teatrale di Dario Fo Johan Padan a la descoverta de le Americhe di Giulio Cingoli, da una pièce teatrale di Roberto Piumini Totò sapore e la magica storia della pizza di Maurizio Forestieri, testi di cui può inorgoglirsi l'animazione italiana.
Alberto Pesce
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