Jakub Józef Orliński, controtenore
Ensemble Il Pomo d’Oro
Francesco Corti, clavicembalo, direttore
Lunedì 11 aprile, Basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano, Bologna
Come già da alcuni anni l’inizio del Bologna Festival è stato anticipato dal ciclo Carteggi Musicali, una sequenza di appuntamenti che si addentra nel pensiero e nell’interiorità di grandi compositori ed interpreti grazie a scritti e lettere che rivelano aspetti meno conosciuti della loro musica. In seguito all’appuntamento dedicato a Farinelli, il concerto Anima Aeterna, interpretato dal controtenore polacco Jakub Józef Orliński con l’ensemble Il Pomo D’Oro diretto da Francesco Corti, è stato un omaggio alle composizioni e allo stile del canto dei contraltisti coevi al famoso interprete italiano. Nella perfetta cornice della basilica dei santi Bartolomeo e Gaetano di Bologna il suono perfettamente ritmato della voce superbamente pulita di Jakub Józef Orliński, sottolineata dai musicisti dell’ensemble Il Pomo d'Oro, si snoda tra esplosioni di frenetico virtuosismo e ritmi giocosi sincopati grazie alla perfezione del legato e alla precisione della dizione. Il programma ha proposto musiche sacre e arie di oratori di Jan Dismas Zelenka, Georg Friedrich Haendel, Johann Joseph Fux e dei meno familiari Francisco António de Almeida, Davide Perez, Baldassarre Galuppi, Georg von Reutter e Gaetano Maria Schiassi. Orliński dipana le molteplici sfumature e i colori della musica sacra dell'epoca barocca con soave leggerezza e brio, con salti di ottava elettrizzanti, che esaltano la duttilità e la morbidezza della sua voce. La levità e la potenza della sua interpretazione sorprendono ad ogni brano, come nel mottetto di Zelenka ‘Barbara, dira, effera’, sfogo furioso in cui duetta con l’esuberante fagotto di Andrea Bressan, in contrasto col tono soave dell’aria ‘Non t'amo per il ciel’ di Fux. ‘Giusto Dio’ di Almeida, un appello orante dall’oratorio La Giuditta, consente ad Orliński di dimostrare al meglio il suo legato e mette in evidenza il registro di petto straordinariamente forte del controtenore. L’aria ‘A che si serbano’, dall’oratorio Maria Vergine del Calvario di Gaetano Maria Schiassi, ha una melodia dolce e malinconica con lunghe frasi ritmiche, salti drammatici e armonie stuggenti, rese con una lettura profondamente commovente. L'Alleluja in re minore di Haendel con un accompagnamento orchestrale virtuoso favorisce la prodigiosa abilità vocale del controtenore e culmina nel legato, che spicca per la sua eleganza. I due brani strumentali di Baldassarre Galuppi e Jan Dismas Zelenka evidenziano ulteriormente i musicisti de Il Pomo d'Oro, prodigiosamente dotati. Con questo prezioso concerto Bologna Festival ha portato al suo pubblico un ensemble e uno degli interpreti più attendibili del repertorio canoro barocco.
Giulia Clai