Barocco Festival Leonardo Leo 2024
I Concerti per il Duca La musica di Leonardo Leo per Maurizio Carafa Duca di Maddaloni
Gaetano Nasillo cello
La confraternita de’ Musici
Cosimo Prontera direttore al cembalo
Maddaloni Museo Archeologico Calatia 29 giugno 2024
E’ cosa rara imbattersi oggi nel recupero di quella parte della storia della musica verso la quale abbiamo colpevolmente una dimenticanza. Non è dato sapere perché tutto questo debba essere in Italia relegato ad un ambito di esperti e non invece educazione comune ad un ascolto del quale rischiamo di perderne la memoria sonora.E’ da tempo che Cosimo Prontera, attento clavicembalista ed organista, prova a stanare dagli archivi di carte antiche quelle pagine che hanno reso la Napoli cattedrale della musica per secoli. In particolare il suo interesse è verso Leonardo Leo, brindisino di nascita ma campano d’adozione. Uno dei più eccelsi rappresentanti di quella scuola napoletana che ha donato al mondo la voglia di musica in tempi in cui tutto era più diretto e meno complicato. Ebbene ora all’avvio del festival estivo dedicato proprio a Leo, Prontera con i suoi musicisti e con la presenza indispensabile del cellista Gaetano Nasillo ha proposto nella cornice del Museo Archeologico Calatia di Maddaloni i Concerti per cello scritti proprio per il Duca Carafa dignitario di Maddaloni. Ora comprendere come e perché questo avveniva significherebbe aprire un capitolo molto importante del committente. In questo caso di un nobile importante come Carafa. Sta di fatto che di questi concerti non c’era molta memoria e per un lavoro di recupero musicologico sono oggi udibili grazie allo sforzo di Prontera che ha presentato anche la Sinfonia concertata di violoncello dello stesso Leo. Pagine rare estremamente ben fatte, eseguite con maestria dal complesso La Confraternita de’ Musici formata da Raffaele Tiseo violino primo, Federico Valerio violino secondo, Fabio De Leonardis violoncello, Maurizio Ria violone. In attesa di ascoltare ancora il senso di una musica di assoluta bellezza e immortalità. Marco Ranaldi