Organizzatore: Teatro Comunale G. Verdi
Sergey Levitin, violino
Melissa Carstairs, violino
Rachel Roberts, Viola
Konstantin Boyarsky, viola
Kristina Blaumane, violoncello
Gundula Leitner, violoncello
Teatro G. Verdi, Salerno 5 novembre 2023
E’ molto edificante che in una stagione concertistica si inviti un gruppo che ha in se l’esperienza e la bellezza di quelle formazioni cameristiche di grande pregio. Parliamo dei Chamber Principal of London ovvero un quintetto/sestetto che riunisce le prime parti della Royal e della London Symphony Orchestra e che arrivano a Salerno per presentare un programma di grandissimo virtuosismo. E’ evidente che questo gruppo cameristico si formi per determinate occasione ed è altrettanto evidente che la loro bravura non ha eguali. Infatti già nel presentare il programma della serata si comprende come la strada da intraprendere non è delle più facili . I solisti tutti provenienti o dalla London o dalla Royal ovvero il meglio che esista in Europa come orchestre sinfoniche, arrivano a Salerno in una situazione di incredibile bellezza. Infatti tutte prime parti che hanno una particolare predisposizione per il solismo da camera. Ed è così che il concerto si apre con un capolavoro come il Sestetto da Capriccio di Richard Strauss. Un’ opera somma, di incredibile bellezza che trova nell’interpretazione dei gruppo una perfetta intesa. La stessa cosa che si verifica quando da sestetto si presentano in quartetto per l’esecuzione di una delle pagine meno conosciute di Giuseppe Verdi il Quartetto che è una delle opere magistrali del maestro. Infatti nei quattro tempi Verdi da prova di quanto fosse esperto di contrappunto e di come sapesse scrivere per un gruppo cameristico. Infine il Sestetto si ricompone per Souvenir de Florence di Piotr Ilic Caikovskij. Opera sublime del compositore sovietico è chiaramente un omaggio all’Italia. La cosa bella è che Caikovskij come spesso faceva, utilizza temi popolari e ne crea pagine di assoluta bellezza. L’interpretazione dei musicisti inglesi è stata eccelsa, tanto da ripetere il quarto tempo di Souvenire de Florence di Caikovskij. Quando la musica è fatta bene la bellezza premia qualsiasi sforzo. Ed è merito degli organizzatori proporre gruppi così professionalmente all’altezza delle situazioni. Marco Ranaldi