TEATRO MUNICIPALE GIUSEPPE VERDI SALERNO
BENEDETTA PRIMAVERA
SALOME JORDANIA, PIANISTA
FRANCESCO IVAN CIAMPA DIRETTORE
ORCHESTRA FILARMONICA GIUSEPPE VERDI
L. van BEETHOVEN
Coriolano op.62, ouverture
F.CHOPIN
Concerto per pianoforte e orchestra n.2. in fa minore, op.21
1) Maestoso 2) Larghetto 3) Vivace
W.A.MOZART
Sinfonia n. 41in do maggiore, K 551 "Jupiter"
1) Allegro vivace 2) Andante cantabile 3) Minuetto e Trio: (Allegretto) 4) Finale: Molto allegro
Salerno, Chiesa di S. Giorgio 28 maggio 2022
La bellezza è sintesi rara di intelligenza e di sensibilità, la bellezza creativa, quella espressa. E’ sintomatico che la bellezza di Salome Jordania sia elemento superlativo per distinguere il suonare bene e il suonare in maniera sublime. Soprattutto quando si affronta Chopin e il repertorio più bello, il Concerto n.2 per pianoforte e orchestra. Nella intenzioni della Jordania, il cuore di Chopin è cuore di tutti, una sorta di universo parallelo dell’espressività terrestre. Anche se nelle sue mani, il suono di Chopin diventa suono d’oltre tempo, un tempo indefinito, un tempo interiore. La Jordania riesce a ricalcare le vie del cuore, delle emozioni per far scalare all’ascoltatore attento e solerte, quelle vette d’intensità e di profondità marina. Quelle acque che sono sostanza vitale per ogni essere che sa di dover affrontare un mondo di tante emozioni. E’ scontato, forse è anche banale confermare quanto la bravura della Jordania si affianchi ad una perizia tecnica che è naturale dimestichezza di una dinamica personale. Sarebbe stato contento Alfred Cortot nel sapere che il suo vaticinio chopiniano ha trovato in una giovanissima interprete una corrispondenza ideale. Lo è assolutamente. Ma nelle sue mani, della Jordania si intende, il flusso che scorre rimanda a Berman, a Richter, a Rubinstein; come se in lei confluissero tante sonorità, tante memorie da diventare canto unico di passionale rimembranza di un eterno passato/presente. Insomma questa giovane ragazza ma con un carisma eccezionale di chi ha già vissuto varie vite, è stata esaltante, convincente e soprattutto amorevole. Ha conquistato il pubblico della Chiesa di S. Giorgio di Salerno, a cui ha regalato dell’altro Chopin e delle sintesi talmente rare di una scrittura si definibile ma appartenente ad un tempo irregolare. Con lei l’Orchestra Filarmonica Verdi diretta con grande vigore e perizia tecnica da Francesco Ivan Ciampa, figlio d’arte, esperto già della conduzione con sicurezza, cipiglio e magnificenza. Già infatti nel preambolo beethoveniano con il Coriolano Ciampa ha dato prova della sua maestria, della sua duttilità nell’avere in sé l’orchestra, parte esterna di essa, parte interna di essa. Così come la Jupiter di Mozart, saggia definizione di un tempo narrato partendo da quella che sarebbe stata l’idea di romanticismo, di sintesi emotiva di tempi in cui, a lume di candela, o senza nessun social elettronico o mediatico, si sapeva capire cosa significasse vivere. Di passioni, certamente, di fonti ispirate alle vite. Ebbene la direzione della Jupiter da parte di Ciampa può rientrare in quel novero di esecuzioni che vanno ricordate, certo nel tempo, certo in una dimensione di una Italia che spesso non è conosciuta per quelle sue entità molto positive e creative. Applausi entusiastici dal pubblico numerosissimo della Chiesa di S. Giorgio, ritrovo perfetto per chi vuole vivere il tempo così come non sembra.
Marco Ranaldi