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Y BORGES CUENTA QUE... - regia Giorgio Barberio Corsetti

Y Borges cuenta que... Y Borges cuenta que... Regia Giorgio Barberio Corsetti

opera–balletto in un atto su libretto di Carlos Sessano, Alberto Muñóz e Luis Bacalov
liberamente tratto da un racconto di Jorge Luis Borges
regia: Giorgio Barberio Corsetti
coreografia: Anna Paola Bacalov, scene di tango: Alex Cantarelli, direttore: Luis Bacalov
con Roberto Abbondanza, Paolo Coni, Gabriella Sborgi, Carlos Branca
65° Settimana Musicale Senese - Prima assoluta
Siena, Teatro dei Rozzi, 8 e 9 luglio 2008

Corriere della Sera, 13 luglio 2008
Avvenire, 10 luglio 2008
Siena contagiata dall' opera-tango di Luis Bacalov

La riflessione estetica e linguistica che ha accompagnato la produzione musicale degli ultimi decenni non è cosa da buttarsi alle spalle, come invece si tende a fare oggi con eccessiva disinvoltura. Ciò non toglie però che il teatro sia luogo che rifugge ricette, perché risponde a una sua verità. E che digerisce cose che difficilmente altrove troverebbero diritto di cittadinanza. In altre parole: uno spettacolo teatrale funziona o no, indipendentemente dalla saggezza del pensiero che lo genera. E quanto abbia funzionato Y Borges cuenta que , opera-balletto di Luis Bacalov, l' ha dimostrato l' eccellente accoglienza del pubblico al Teatro dei Rozzi per la 65.a Settimana Musicale Senese. La si potrebbe dire un' opera-tango, perché ambientata in buona misura in una milonga e perché la danza argentina, naturalmente in una veste non commerciale, costituisce il 90 per cento della partitura di Bacalov, l' altro 10 per cento essendo in forma di dialogo in prosa. Il tango come musica, dunque, ma anche il tango come dimensione emotiva. Amore, passione, sesso, sangue, fato: questi gli ingredienti del libretto, liberamente ispirato a due racconti di Borges. La storia racconta un duplice omicidio perpetrato dalla protagonista per vendicare la morte del padre. In realtà si tratta di una metafora per dire - tema caro a Borges come pochi altri - che la letteratura influenza la vita assai più di quanto non sia vero il contrario. Personaggi cantanti dunque (e con una vocalità non estranea al canto popolare sudamericano), ma con un doppio danzante. La narratività scorre su due binari, il linguaggio della parola e il linguaggio del corpo. La regia di Giorgio Barberio Corsetti è magistrale nel giocare sul doppio registro. E ben sincronizzata con le coreografie di Anna Paola Bacalov (la figlia) e Alex Cantarelli. Anche qui nessun ammiccamento commerciale. C' è una compagnia di danzatori professionisti che sa evocare tutto un mondo: gambe sottili ma forti, che sprigionano erotismo e sensualità a mille, mentre lasciano percepire che appartengono a un fato che, inesorabile, incombe. Spettacolo bellissimo. Bravi i musicisti dell' Orchestra della Toscana (bravi nonostante Bacalov, ottimo compositore ma impacciato direttore) e bravi gli interpreti: i cantanti Abbondanza, Sborgi, Coni e i ballerini tutti. Poi, tutti in piazza a ballare il tango, pubblico e professionisti insieme.

Enrico Girardi

Bacalov, un'opera tango ispirata a Borges

Storia di tango e di coltelli. Per alimentare la sua serie operistica di ultima generazione, l'Accademia Chigiana di Siena ha commissionato a Luis Bacalov un'operaballet incentrata sul tango. Autentico invito a nozze. Il tango, il musicista argentino ce lo ha messo di suo; per la trama (e i coltelli) si è ispirato invece a un racconto del connazio- nale Jorge Luis Borges. La vicenda è confluita molto liberamente nella rielaborazione dello stesso Bacalov, di Alberto Muñoz e di Carlos Sassano, ma proprio il celebre scrittore non solo è finito nel titolo, Y Borges cuenta que…, ma, nei panni dell'attore Carlos Branca, è diventato un personaggio dell'opera: un cieco con occhiali neri e bastone bianco che, barcollando da una parte all'altra del palcoscenico, tesse la vicenda e largheggia in vaticini, osservazioni, cinici commenti. Operai di un mattatoio che usano il coltello più per minacciarsi e duellare che per esercitare il loro mestiere popolano l'inizio dell'opera. Uno di loro è don Julio, il padre della bella Ester. Non si capisce se e perché si suicidi; ma Francisco, uno dei due innamorati di Ester, fa credere alla ragazza che a farlo fuori sia stato Raimundo, l'altro pretendente. Una menzogna: e quando Ester la scopre si vendica nel più tragico e sanguinoso dei modi.
La violenza della storia è un po' attutita e la passionalità invece si accresce per la circostanza che la musica è dominata dal tango. Ed è la componente migliore dello spettacolo: una musica ricca di sorprendenti idee melodiche e offerta negli arrangiamenti che da sempre sono l'arma in più di Bacalov. Era lui sul podio dell'ottima Orchestra della Toscana che ha lasciato significativi spazi all'insostituibile bandoneon affidato a Juan José Mosalini e agli interventi di un pianoforte dalle vocazioni tenuemente jazzistiche.
La danza è ovviamente una intermittente esercitazione di coppie di tangueros, per quanto il loro sia qui un tango un po' addolcito, di non stretta osservanza, ma forse per questo più scorrevole e godibile. I coreografi erano Anna Paola Bacalov (figlia di Luis) e Alex Contarelli. Giovani e molto bravi i danzatori: Lucia Bazzucchi (Ester), Maria Eujenia Rivas (La Negra), Davide Sportelli (Raimundo), Ivan Truol (Francisco).
Meno convincente la pièce da un punto di vista drammaturgico, perché la storia è confusa e talora propone momenti quasi inutili. Comunque la regia di Giorgio Barberio Corsetti ha arricchito lo spettacolo di una vera risorsa: sul megaschermo del fondoscena venivano proiettate immagini filmate dagli stessi interpreti, che replicavano e ingrandivano quelle reali. Le personalità si sdoppiavano, cresceva la drammaticità. E anche un contributo di originalità. Contrariamente a quanto accade in genere nelle opere con ruoli cantati e altri recitati, qui i cantanti (a parte Paolo Coni che del resto, padre di Ester, muore quasi subito) e cioè Roberto Abbondanza e Gabriella Sborgi, erano solo narratori. Bravi comunque. Intensi applausi.

Virgilio Celletti

Ultima modifica il Lunedì, 22 Luglio 2013 10:13
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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