Drammaturgia e regia: Giorgia Cerruti
con la preziosa collaborazione di Bernard Boursicot
In scena Davide Giglio e Giorgia Cerruti
Scene-luci-video: Lucio Diana
Assistente alla regia: Cleonice Fecit
Costumi: Atelier Pcm - Gaia Paciello - Sartoria Di Donato
produzione PICCOLA COMPAGNIA DELLA MAGNOLIA
in coproduzione con il Festival delle Colline Torinesi
Galleria Toledo, Napoli dal 15 al 19 marzo 2017
Una pièce teatrale e un film di successo (M. Butterfly, di David Cronemberg). Ma soprattutto una storia vera. Nell'ambito del progetto Bio_Grafie, la Piccola Compagnia della Magnolia (composta da Giorgia Cerruti e Davide Giglio) porta in scena al Teatro Galleria Toledo di Napoli 1983 Butterfly, il racconto della vicenda umana e sentimentale, poi anche giudiziaria, del diplomatico Bernard Boursicot. Un caso che ha catalizzato l'attenzione mediatica, rendendo protagonista delle cronache Shi Pei Pu: personaggio ambiguo e misterioso, cantante d'opera e spia.
Si può amare una persona per vent'anni senza conoscerla? Co-abitare, dividere il letto, avere addirittura un figlio, senza mai capire chi si ha di fronte? O forse il bisogno di aggrapparsi a qualcuno rende ciechi, vittime inconsapevoli di una passione inspiegabile, morbosa? La realtà è complessa e può rendere incredibilmente vulnerabili; così, trovare un appiglio e credere in un sentimento diventa questione di sopravvivenza.
Ecco il dramma di Boursicot: poco più che ventenne, il francese incontra Shi Pei Pu, cantante d'opera, meraviglioso protagonista en travesti nella Pechino degli anni sessanta della Butterfly di Puccini. Figura esile, atteggiamenti delicati e voce sottile: Shi per la società cinese è un uomo, ma agli occhi dell'europeo è un irresistibile trionfo di grazie. Tra i due scoppia l'amore. Shi Pei Pu racconta a Bernard, il suo «migliore amico», di essere in realtà una donna educata come un maschio dalla famiglia.
Da questo momento la storia si rivela nella sua feroce grandezza: ambiguità sessuale, scambi di persona, inganni e spionaggio; sentimenti, eros e politica internazionale; ragion di Stato e solitudine disperante. Alla scrittura (curata, come la regia, da Giorgia Cerruti) dello spettacolo 1983 Butterfly collabora lo stesso Boursicot, ospitato da anni in una casa di riposo a Rennes. L'uomo convinto per vent'anni almeno di amare una donna, persuaso di avere rapporti con lei e addirittura un figlio. Il diplomatico coinvolto in un caso di spionaggio e perciò processato; esposto alla gogna mediatica a causa dei suoi sentimenti.
Shi Pei Pu: l'artista, la spia... l'uomo, fintosi donna solo per carpire informazioni a un ingenuo e solitario diplomatico bretone. Dati preziosi per il regime comunista. Per decenni Shi recita magistralmente il ruolo di donna e madre, convivendo insieme a Bernard e all'uomo con cui lui, nel frattempo, intraprende una relazione. Tutti sotto lo stesso tetto, fino alla resa dei conti, allo scandaloso processo, allo svelamento della verità.
Ma in fondo quale può essere la verità per un uomo che per buona parte della sua esistenza ha amato «una donna creata da un uomo», se non quella follemente suggerita dal suo cuore?
Come per Rudolf Nureyev e Zelda Fitzgerald (le altre figure che raccontano nell'ambito di Bio_Grafie), Giorgia Cerruti e Davide Giglio si dedicano anima e corpo al dramma di Bernard Boursicot; scavando con coraggiose mani e onestà disarmante nel personaggio; portandone in scena i punti oscuri e le assurdità; i meccanismi mentali complessi e le traversie storiche subite. Musiche e danze affascinanti, sfrenate, finanche ossessive; dialoghi dolci ma serrati; incontri fisici ansimanti, violenti. Da innamorati tragici. Come in un'opera lirica che, quasi per definizione, non ha lieto fine.
Giovanni Luca Montanino