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2.(DUE) - FIBRE PARALLELE - regia Licia Lanera e Riccardo Spagnulo

"2.(DUE)" - regia Licia Lanera e Riccardo Spagnulo "2.(DUE)" - regia Licia Lanera e Riccardo Spagnulo

uno spettacolo di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
con Licia Lanera
luci e suono Riccardo Spagnulo
Progetto finalista di EXTRA-segnali dalla nuova scena contemporanea
Vincitore del Primo premio Fringe/L'Altrofestival - 18° Festival Internazionale del Teatro di Lugano
Scandicci, Teatro Studio Krypton, 5 novembre 2015

www.Sipario.it, 5 novembre 2015

Bianco come il vuoto, rosso come il sangue: 2.(due) di Fibre Parallele apre la decima edizione di Zoom Festival Altrofuturo
Una donna ci aspetta di spalle cantando sottovoce, mentre soffia le sue bolle di sapone, gioca e ride sulle note di Cocktail d'amore di Stefania Rotolo. La stanza dove la troviamo è di un bianco accecante, come i suoi tacchi, i suoi collant, il suo abito un po' da infermiera un po' da malata psichiatrica. Aspetta il momento giusto, in silenzio, per poi iniziare il suo monologo facendo scorrere un flusso freddo di parole amplificato dai microfoni. La sua voce risuona in una cantilena sonnolenta, quasi fosse essa stessa un rumore fastidioso e irritante da ascoltare. Si confessa, senza paura, senza rabbia, come se le emozioni avessero abbandonato il suo corpo già da tempo. Riaffiorano i ricordi della sua storia d'amore e di come sia finita tragicamente. Nessuna crisi dei sette, otto o nove mesi, solo una verità inaspettata: Luca è omosessuale. La frustrazione, l'impotenza assale colei che fino a quel momento è stata tutto per lui: amica, fidanzata, moglie, amante. In un colpo solo tutte le sue certezze scoppiano come una bolla di sapone. "Finché morte non ci separi" si giura davanti all'altare e la nostra protagonista ci tiene a rispettare le promesse. C'è chi è fatto per essere una coppia - due come Minnie e Topolino, due come Barbie e Ken - e chi invece è destinato a dividersi. "Finché morte non ci separi": sembrerebbe già scritto fin dal principio, concepita fin dall'inizio, la morte. Lui la tradisce con un uomo, lei lo ammazza con un forchettone da cucina, un gesto raccapricciante che ricorda vagamente Anna Cappelli di Annibale Ruccello. Così in scena Licia Lanera (potente nell'interpretazione di questa inquietante figura femminile) buca con un ago tre sacche attaccate al soffitto e pregne di un liquido rosso come il sangue, rosso come i suoi capelli raccolti. Le buca con una delicatezza scientifica e lascia che quel rosso cada, goccia dopo goccia, nel pavimento bianco. Allo stillare delle gocce corrisponde l'eco di un rumore che rimbomba, frantuma i pensieri ed esplode in un urlo muto. La assalgono violenza e follia, entrambe figlie di una modernità spietata e smemorata, in cui gli omicidi sono all'ordine del giorno. È proprio dalla cronaca nera che la compagnia pugliese si è ispirata per la creazione di 2.(due), questo "horror teatrale" nato nel 2008 che ancora oggi continua a girare in tutta Italia. Con la morte lenta dell'uomo arriva un apparente sollievo, la pace, ma anche quella consapevolezza che spinge la donna a porre fine alla sua stessa esistenza annegandosi dentro una vasca. L'acqua si sporca di rosso, la musica si fa sempre più forte e i pensieri fanno silenzio. Silenzio.

Sara Bonci

Ultima modifica il Venerdì, 06 Novembre 2015 10:00

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