di Jean Anouilh
Traduzione: Andrea Rodighero
Regia: Emanuele Conte, assistente alla regia: Yuri D'Agostino
Scene: Emanuele Conte e Luigi Ferrando. Costumi: Bruno Cereseto
Con Viviana Strambelli, Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Francesca Agostini, Mauro Lamantia, Marco Lubrano.
Compagnia Teatro della Tosse
Genova, Teatro della Tosse, 25 ottobre 2013
Antigone segna un ritorno al classico, dopo "Sogno in una notte di mezza estate" di W. Shakespeare, entrambi prodotti dal Teatro della Tosse, per la regia di Emanuele Conte. Da Sofocle ad Anouilh il mito di Antigone rappresenta la ribellione agli abusi del potere, e sul palco della Tosse diventa l'eroina della rivolta a un sistema di governo conservativo e assolutista, raffigurato dal re Creonte. Lo spettacolo è costruito sui due personaggi contrapposti, la regia mette in risalto l'ardore giovanile di Antigone che pretende giustizia e verità in violento contrasto con il potere costituito, a cui il vecchio Creonte non vuole rinunciare. A dare una nota di attualità, la scena mostra gli slogan della contestazione giovanile degli anni '60 mentre irrompe le musica rock, e Antigone diventa il simbolo di ogni lotta alle dittature di ogni tempo. Viviana Strambelli disegna con notevole risalto il tono appassionato del personaggio, che tuttavia nello svolgimento dell'azione trasforma in una maggiore consapevolezza del ruolo tragico assegnato alla giovane pronta al sacrificio. Non meno avvincente è Creonte per la sua filosofia del potere e per le riflessioni talvolta amare sugli obblighi di chi comanda, cui il bravo Enrico Campanati dà grande spessore, approfondendo con maestria scenica, i ragionamenti e i dubbi dell'anziano re. Il finale mostra, in prospettiva, il crollo del vecchio regime e la conquista di un dinamico e nuovo sistema gestito dai giovani.
Etta Cascini