di Molière
regia Armando Pugliese
con Emilio Solfrizzi
e Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Nico Di Crescenzo
Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio
Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta
scena Andrea Taddei
costumi Sandra Cardini
Produzione Roberto Toni per ErreTiTeatro30
Roma, Teatro Quirino dal 18 al 30 aprile 2017
L'esilarante comicità di un borghese al Teatro Quirino
Il Borghese Gentiluomo, comédie-ballet composta dal prolifico autore Jean Baptiste Poquelin detto Molière, è una parodia della corte Reale di Luigi IVX rappresentata per la prima volta, nel 1670 nel Castello di Chambord con musiche di Jean Baptiste Lully. Fu lo stesso Molière a vestire i panni del protagonista, il signor Jourdain, un ricco borghese invasato dalla brama di accaparrarsi un titolo nobiliare per poter sfilare sulla passerella dell'alta aristocrazia dell'epoca. L'intento solito del commediografo francese è denunziare i vizi che divorano la società e mettere sotto i riflettori della scena un babbeo di turno attorno al quale far ruotare tutta la vicenda. In questo caso, puntando il dito sulla stupidità umana basata soltanto sulle apparenze, l'autore crea un quadretto borghese animatissimo popolato da caratteri bizzarri.
Abbigliati in uno stile stravagante con un'alternanza tra costumi seicenteschi e moderni ideati con gusto da Sandra Cardini, i personaggi , uniti coralmente attorno al protagonista, intessono i fili della trama con azioni sceniche esilaranti: canti, travestimenti, bizze, danze, lazzi dagli evidenti richiami alla Commedia dell'Arte così feconda all'epoca, ancor viva e fremente sulla penna di Molière.
Con maestria Armando Pugliese muove i fili della regia lasciando alla commedia la sua freschezza originaria, attento alle sfumature caratteriali dei personaggi, deciso a coinvolgere gli spettatori quali testimoni e complici di coloratissime acrobazie sceniche. A catturare l'attenzione un susseguirsi di gags particolarmente divertenti: esercizi di danza con inchino, esercizi di fonetica, prove sportive di scherma, approcci sentimentali con "piedino" tra uno stolto borghesuccio e un'allegra marchesa, cerimonie in stile orientale.
Magistrale l'interpretazione di Emilio Solfrizzi nei panni del protagonista, vòlta a mostrare, come in uno specchio deformante, la caricatura di un arrampicatore sociale di ieri, di oggi, di sempre.
Determinata e razionale la Madame Jourdain impersonata da una validissima Anita Bartolucci.
Giustamente esuberante il carattere della servetta descritto con precisione da Lisa Galantini.
Un elogio meritano indistintamente gli altri attori, versatili, capaci di mettere in evidenza le peculiarità caratteriali dei relativi personaggi: Viviana Altieri, Fabrizio Contri, Nico Di Crescenzo, Cristiano Dessì, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta.
Ben assortiti e particolarmente affiatati, uniti nel cerchio magico dell'arte scenica, insieme, mossi dalla stessa passione, tutti gli attori sembrano divertirsi a sfogliare e raccontarci col giusto spirito interpretativo quelle pagine coinvolgenti, intrise di ironia.
Al teatro Quirino di Roma fino al 30 aprile.
Patrizia Iovine