martedì, 05 novembre, 2024
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ANFITRIONE - regia Emilio Solfrizzi

"Anfitrione", regia Emilio Solfrizzi "Anfitrione", regia Emilio Solfrizzi

Compagnia Molière
presenta
EMILIO SOLFRIZZI
ANFITRIONE
di Plauto
con Simone Colombari, Sergio Basile, Rosario Coppolino
e con Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Beatrice Coppolino
scene Fabiana Di Marco
luci Mirko Oteri
costumi Alessandra Benaduce
regia EMILIO SOLFRIZZI
Roma – Teatro Quirino Vittorio Gassman 8-20 Ottobre 2024

www.Sipario.it, 10 ottobre 2024

Di un classico si può fare tutto, ma non qualsiasi cosa. Soprattutto non tenendo conto delle sue caratteristiche specifiche di fondo. Le quali, inamovibili e imprescindibili, sul piano interpretativo e di adattamento all’oggi debbono essere sì rese contemporanee, ma mai ignorate.

Alla luce di tale assunto, dell’Anfitrione realizzato da Emilio Solfrizzi nei panni di regista e attore protagonista, in scena al Quirino, che si può dire?

Stando alle note di regia, che si tratta di un Plauto che ci spiega il nostro oggi, il mondo in cui viviamo, le dinamiche nelle quali siamo calati. Soprattutto quelle che hanno a che fare con l’identità, questa illustre sconosciuta: che fine ha fatto? Possiamo ancora identificarci in determinati ruoli? Siamo ancora capaci, oggi che i social imperversano a suon di profili farlocchi dietro i quali si nascondono persone e soggettività diversissime, di definirci in maniera immediata? Per non parlare della spettacolarizzazione della vita di ognuno che la televisione mette in scena, falsificandola in modo sfacciato, privo di riguardo. 

Per Solfrizzi tutto ciò costituisce una condizione insopportabile. E dunque va additata, compresa, ma ridendoci su. Come a dire: nonostante questo sia un mondo mediocre, rinunciare a farsi una risata non è salutare.

Ovviamente chi meglio di Plauto e del suo Anfitrione potevano aiutare Solfrizzi a realizzare il suo scopo? Questa commedia che accosta uomini e dèi, in un continuo gioco di scambio di identità – Giove che assume le sembianze di Anfitrione per passare folli notti d’amore con la moglie di quest’ultimo, Alcmena; Mercurio, figlio di Giove, che per aiutare suo padre assume le sembianze di Sosia (servo di Anfitrione) gettandolo nella confusione totale –, dando luogo a equivoci comicissimi, si presta bene per il discorso di Solfrizzi.

Il problema è come egli lo ha realizzato. Sì, perché il nostro attore, nell’adattare l’originale plautino, ne ha fatto una serie di scenette da varietà che con l’originale nulla hanno a che fare. Battute e situazioni tirate per le lunghe; un riferimento, addirittura, al programma Affari tuoi, reso interminabile dagli ammicchi gigioneschi di Solfrizzi; citazioni di lazzi comici copiati di sana pianta da Totò e Peppino De Filippo ne La banda degli onesti (la scena della conta, per capirci); una citazione da Filomena Marturano buttata nel testo così, senza un apparente perché. Questo è Anfitrione? No davvero. Semmai, una parodia. Un po’ sbilenca, poco asciutta e controllata nella scrittura drammaturgica, che funziona qui e lì.

Ma non la si spacci per l’Anfitrione di Plauto, del quale non ha nulla tranne: la trama ed alcuni elementi essenziali dell’intreccio. Si tratta di uno spettacolo di modesto varietà realizzato a dispetto di un classico, ma nulla di più.

Tuttavia, ben recitato da Solfrizzi (Sosia) anche se ha peccato d’indugiare troppo in certe situazioni comiche pur di divertire il pubblico. Buono l’Anfitrione di Simone Colombari, dotato di bei tempi comici. 

Pierluigi Pietricola

Ultima modifica il Giovedì, 10 Ottobre 2024 09:37

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