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BOSTON MARRIAGE – regia Giorgio Sangati

"Boston Marriage", regia Giorgio Sangati. Foto Claudio Carraro - Otium "Boston Marriage", regia Giorgio Sangati. Foto Claudio Carraro - Otium

di David Mamet
traduzione Masolino D’Amico
con Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria
scene Alberto Nonnato
costumi Gianluca Sbicca
musiche Giovanni Frison
luci Cesare Agoni
regia Giorgio Sangati
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Biondo Palermo
in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di A3 Artists Agency
Stagione Teatrale 2024 Che ne sarà del Teatro dopo di me?
Asolo (Treviso), teatro Comunale Eleonora Duse, 21 gennaio 2024

www.Sipario.it, 24 gennaio 2024

Incredibile, scoppiettante David Mamet, come la protagonista del suo Boston Marriage, Maria Paiato, attrice di lungo corso e di notevolissima verve adatta a tutti i ruoli. Che, in questa occasione, è ottimamente accompagnata dalle sue compagne di avventura, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria, in una commedia divertentissima, dalle spiccate dosi d’umorismo e tecniche, dai ritmi cadenzati e indovinati, grottescamente perfetti. Siamo in America, fine Ottocento, in un salotto borghese dove la padrona di casa Anna riceve la sua amica Claire. Al loro cospetto un’attonita, surreale cameriera. L’occasione del ritrovarsi da parte delle due amiche ed ex amanti è quella di ritornare in un certo senso sul loro vissuto, le loro conversazioni, che offrono altri spunti, come in scatole cinesi, di confronto. Il testo di Mamet, sviluppandosi minuti dopo minuto, si sviluppa grazie alla sua consueta bravura di autore, a una costruzione perfetta che racconta di un fin de siècle ma che con il nuovo linguaggio a venire ha già affinità. Quel che succede in scena, e ne succedono di cose almeno dal punto di vista verbale, ha dell’istrionico assoluto: l’amicizia tra le due signore è un pretesto per poter mettere in scena amori, ripicche tediate, sentimenti vari, e un suggerimento di conservazione dell’amore stesso, che mette in moto le ridondanti personalità di tutti e tre i personaggi parodistici. Anna in primis, così teatrale, amante di pose plastiche, irresistibilmente unica nel suo genere, poi Claire, più razionale e sognatrice confusa, pronta a gettarsi nel baratro più assoluto per poi risorgere. E la cameriera Catherine, così bistrattata da Anna (che la chiama in modo diverso ogni volta),  che pare viva in un mondo tutto suo ma che tutto sommato ha anche del razionale. Al centro di tutto , l’amore un po’ anticonvenzionale che mostra le debolezze, il suo assurdo, e che serpeggia, si ristagna, presente, ma anche il valore di un’amicizia che non può conoscere soste lunghe, se vera e pura. Con l’espressione Boston Marriage si intendeva a fine secolo scorso la convivenza tra donne autonome, senza bisogno di uomini. Infatti questi ultimi non si vedono né si sentono, se non appena tratteggiati in alcuni dialoghi, e criticati pesantemente. Il cinismo in questa commedia non manca di sicuro soprattutto da parte di Anna, che del resto si assume il ruolo protagonistico e ci sguazza dentro alla grande, come negli innumerevoli tentativi di riportare a sé Claire. La storia fa diventare protagonista assieme alle tre donne una collana di smeraldi, che protrae fino in fondo il suo significato di dono e di importanza, ed è una storia da scoprirsi via via nelle innumerevoli pieghe che si aprono alla lettura dello spettatore. Va detto anche del gran lavoro, molto visibile, che sta alla base della messa in scena, dove autore, regista e attrici si incontrano su più piani e il loro percorso è nitido, dichiarato e concentrato. Con Maria Paiato e Mariangela Granelli si va sul velluto, si assiste a due ottime prove d’attrice, in uno spettacolo gaudioso che non pone limiti alle risate, e a notevoli tecnicismi attoriali che è un piacere notare. Molto suggestivi i richiami musicali di Giovanni Frison, a volte pieni e a volte accennati ma sempre di grande gusto. Dal canto suo, infine,  la giovane, brava Ludovica D’Auria è una scoperta molto positiva, che nella sua Catherine mette tutto il talento che ha, ponendosi assolutamente al di fianco delle colleghe. Tante risate, e grandissimo il successo ottenuto al teatro Duse di Asolo.

Francesco  Bettin

Ultima modifica il Lunedì, 29 Gennaio 2024 16:10

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