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CON L'AMORE NON SI SCHERZA - regia Massimo Mesciulam

"Con l'amore non si scherza" regia Massimo Mesciulam "Con l'amore non si scherza" regia Massimo Mesciulam

di Alfred de Musset
Versione italiana Maria Ortiz
Regia Massimo Mesciulam
scene e costumi Guido Fiorato, effetti musicali Matteo Sintucci, luci Sandro Sussi
Con Andrea Di Casa, Iacopo – Maria Bicocchi, Roberto Serpi, Roberto Alinghieri,
Rachele Cannella, Orietta Notari, Alice Giroldini, Nicolò Giacalone

Produzione Teatro Stabile di Genova
Genova, Teatro Duse, 14 aprile – 03 maggio 2015

www.Sipario.it, 27 aprile 2015

Con l'amore non si scherza scritto da Alfred De Musset nel 1834, rivela la sua modernità essendo una esplorazione psicologica nell'inquietudine dei giovani e pure negli atteggiamenti, a volte farseschi, dei vecchi. La regia di Massimo Mesciulam ne accentua con intelligenza gli aspetti e mette in primo piano l'impulso che domina tutti i personaggi, l'orgoglio, ossia la molla che spinge ognuno a prevaricare sull'altro, in un gioco crudele, spesso inconscio. Al centro dell'affascinante spettacolo è lo scontro tra Camille e Perdican i due giovani destinati dal padre di lui al matrimonio, e che raggiunge il culmine nella bellissima scena alla fontana, dove si perde di vista il sentimento, mentre al suo posto domina quell'orgoglio che li porterà alla rovina. Camille è resa da Rachele Cannella con penetrante intuizione dei problemi psicologici di una diciottenne uscita dal convento e rivela con finezza l'evolversi del suo sentire. Perdican, nella passionale interpretazione di Iacopo – Maria Bicocchi, offre l'impeto della giovinezza e la forza dell'amore. Nel loro contrasto amoroso è coinvolta Rosette, vittima sacrificale, cui dà voce e presenza Alice Giroldini. Tra i personaggi "vecchi" spicca la buffonesca raffigurazione del curato da parte di Roberto Alinghieri, nonché la comica rappresentazione del precettore realizzata da Roberto Serpi. Andrea Di Casa è il Barone ricco di fierezza e maschilismo ma anche di spassosa inettitudine. Un cenno merita Orietta Notari per l'umoristico ritratto, a volte caricaturale, della nutrice. Il Coro è impersonato da Nicolò Giacalone con un giusto tono di saggezza umana. La scena di Guido Fiorato mostra alberi stilizzati a evocare la campagna, in un elegante spazio senza tempo.

Etta Cascini

Ultima modifica il Lunedì, 27 Aprile 2015 16:53

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