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Il teatro si trasforma in uno spazio verde e aperto, scenario arboreo e boschivo di un testo adatto alla bella stagione: leggero, agile, avvincente. L’estate è tempo di rinnovamento, di nuove vesti e location per i palcoscenici di tutto il mondo: col caldo, ci si rinnova, ma non si va in vacanza, non si sottrae al pubblico la gioia di applaudire, di vivere la magia di un contatto vero e diretto con gli attori, con le opere stesse.   

Così, il Teatro Carignano di Torino ospita fino a metà luglio La dodicesima notte di William Shakespeare, nell’ambito della proposta estiva dello Stabile Prato Inglese - SERE D’ESTATE AL TEATRO CARIGNANO. La dodicesima notte è il titolo ideale per avvicinare al chiuso della sala e alle poltrone in velluto, nonostante le temperature torride, perché si tratta dell’ultima commedia giocosa scritta da William Shakespeare intorno al 1600. Vi si ritrovano, dunque, i modelli e le caratteristiche tipiche del genere: travestimenti e scambi di persona, piccoli intrighi amorosi e struggimenti, figure grottesche, ridicole, ironiche e salaci. Ingredienti freschi e gustosi, tali da garantire un appuntamento piacevole e avvolto nella fantasia: ci sono la satira contro i potenti, i duelli (sospesi tra il serio e il buffo), le congiure di servi e cortigiani accattoni e, certamente, l’amore. L’amore è quella forza che sospinge ad affrontare qualsiasi pericolo, comprese le avversità del mare – sembra ricordarci il Bardo –, a fuggire verso nuovi ledi, a cambiare pelle e perfino a rinunciare al proprio nome; sognando di cambiare la propria vita insieme all’altro/a; desiderando fortissimamente di capovolgere il proprio destino come d’incanto, in un magico battito di ciglia.

Il Teatro Carignano si veste di verde, di edera alta e rampicante, di prati soffici e brillanti, nella scena firmata da Andrea Belli. È come trovarsi in un bosco fatato e illuminato per una festa campestre. Il regista Leo Muscato dirige una compagnia di attori bravi e generosi, che non fanno mancare (oltre a gag e dialoghi energici) movimenti coreografici e performance canore. La storia narrata ha inizio col naufragio in Illiria dei gemelli Sebastiano e Viola e col travestimento maschile di costei che, sotto il nome di Cesario, diventa paggio del duca Orsino e se ne innamora.

Il pubblico vive e fa propri il coraggio, la sfrontatezza e la punta di incoscienza di Viola, che tenta il tutto per tutto per realizzare il proprio sogno d’amore. L’atmosfera dello spettacolo è magica e meravigliosa.

Giovanni Luca Montanino