Drammaturgia Ricci/Forte
con Anna Gualdo e Liliana Laera
Regia Stefano Ricci
Assistente Regia Ramona Genna – Direzione Tecnica Danilo Quattrociocchi
Suono Andrea Cera – Voce Anna Terio – Ricerca iconografica Stéphane Pisani
Ricci/Forte all'OFF/OFF Theatre: dal Palco del Mondo a Via Giulia dal 12 al 23 dicembre 2017
"La follia è davvero una malattia o una manifestazione divina, un'espressione di libertà? E come e in nome di chi vengono tracciati gli steccati di quella discutibile libertà?"
Una stanza bianca. Un luogo mentale, sospeso, senza tempo, offuscato alla vista da un velo, una membrana sottile che separa, protegge chi è dentro- o forse chi guarda- e a tratti si rende manifesto di visioni, radiografie di un'interiorità che si rivela, si imprime attraverso la parola. La parola di una donna su una sedia a rotelle, la cui immobilità dona peso al fluire di pensieri, ricordi e rimossi che si alternano e alimentano le voci incarnate da un alter ego in veste da infermiera. Tutto ha origine da Marina Cvetaeva, poetessa che ha reso la poesia divinità con cui ricordare e dimenticare, perché quello che resta è solo ciò che è scritto. La vita non come l'hai vissuta, ma come l'hai voluta raccontare. E ricordare. Easy to Remember è una resa dei conti, è un momento che si dilata e che rovescia in uno spazio lattiginoso il fiorire di memorie che chi parla sperava di aver sepolto con sé. Perché è questa la tensione che si crea: Marina, ormai solo Marina, donna, madre che si nasconde dietro un'inondazione di versi mentre il suo doppio, sua figlia, quella infermiera-amante smuove la terra, riemerge, sposta dalla zona di confort Marina per schiodarla dalla fissità, non le dà tregua, scoperchia la bara per esplodere e far deflagrare un dolore innominabile, non descrivibile, impossibile da rinchiudere nell'immutabilità delle lettere. Questo movimento improvviso, questo sciogliersi del ghiaccio permette a Marina di concludere la sua rappresentazione tornando ad un'innocenza infantile, una gioia dimenticata di quando sporgersi dal baratro era una vertigine piacevole.
ricci/forte partono dalla figura della poetessa russa, tormentata e morta suicida, per estendere una riflessione sul ruolo dell'intellettuale nella società attuale, sulla sterilità della comunicazione emotiva odierna trincerata dietro uno scudo di prolissità mediatica. Amalgamando la potenza della poesia della Cvetaeva con quadri semplicemente disarmanti nelle loro geometrie, restituiscono uno spazio/tempo in cui il velo della quarta viene squarciato, anche se solo metaforicamente, dalla sincerità di due interpreti straordinarie, Anna Gualdo e Liliana Laera. La parola è di nuovo un mezzo di comunicazione con cui navigare nel profondo, con cui accedere nell'abisso umano e accendere la passione per la vita, quella sotterranea, quella del non detto, quella che rende liberi. E a noi immobili su quelle poltrone, non resta che arrenderci all'aprirsi di una porta su un mondo interiore a volte - troppo spesso- dimenticato e di cui Easy to Remember ci fornisce la chiave.
D.G.