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Evento tra i più attesi della ventesima edizione del festival internazionale Sul filo del Circo, in scena a Torino e provincia su iniziativa della Fondazione Cirko Vertigo, l’acrobatica performance Esquive ha incantato e coinvolto un pubblico di grandi e piccini capace per una sera di riempire non il tendone di un classico chapiteau, semmai la sala di un più tradizionale teatro.
Diretti da Gaëtan Levêque, sei giovani trampolinisti sono gli interpreti di una drammaturgia visiva dove il gesto acrobatico diventa linguaggio espressivo, atto performativo capace di sfidare le leggi della gravità trasformando di fatto i sessanta minuti di spettacolo in vero e proprio inno del volo: leggendo tra le pagine di uno spettacolo dominato dalla componente visiva, come spesso accade nelle esibizioni del circo contemporaneo, se da un lato impressionano le evoluzioni acrobatiche su tappeti elastici o le camminate su ripide pareti, dall’altro si coglie il disegno di sfida che accompagna l’intero progetto nella forma di accorato invito a rialzarsi sempre, quali che siano le cause delle possibili cadute.
Ostacoli del quotidiano come inaspettati inciampi, la vita è fatta di intoppi e ruzzoloni dai quali, ci suggeriscono Levêque e i suoi sei ragazzi, ci si può e deve rialzare, magari proprio “rimbalzando” su quelle stesse difficoltà, cause della caduta, che alla fine risulteranno schivate, evitate, per l’appunto Esquive: servendosi di una macchina scenica a dir poco imponente, sulle note di una non meno coinvolgente musica elettronica, esito finale sono state una serie di incalzanti ed applaudite coreografie, al tempo stesso metafora della fragilità del cammino umano come sfide ai limiti del quotidiano.

Roberto Canavesi