regia Yael Ronen
di Yael Ronen e Ensemble
Con: Mareike Beykirch, Anastasia Gubareva, Orit Nahmias, Aleksandar Radenković, Thomas Wodianka
Scena: Magda Willi
Costumi: Amit Epstein
Musica: Nils Ostendorf
Luci: Jens Krüger
Drammaturgia: Irina Szodruch
Berlino, Teatro Maxim Gorki, dal 13 settembre 2014
Con lo spettacolo Erotic Crisis la regista Yael Ronen indaga amore, relazioni e sessualità basando la propria analisi su un campione di cinque individui: Rafael e Kumari, conviventi fieri della propria spumeggiante vita sessuale, Jan e Maya, coniugi orgogliosi di aver sacrificato la passione per un figlio, e Susan, single incallita che non crede nelle relazioni né tantomeno nel sesso coniugale. Lo scetticismo di Susan smaschera le due coppie, che in pubblico si dichiarano appagate dal sesso con il proprio partner, mentre nei loro letti si rintana un'amara frustrazione per una vita sessuale in realtà completamente assente oppure non così entusiasmante come si vorrebbe far credere.
La maggioranza delle scene vede le due coppie discutere in camera da letto e dare vita a formidabili ed esilaranti botta e risposta sulla natura della propria relazione, sui propri sentimenti o su una prestazione sessuale poco soddisfacente. Nel corso dello spettacolo i personaggi si mettono a nudo di fronte al pubblico, metaforicamente e letteralmente. Gli spettatori diventano una sorta di confessore, cui vengono confidate recondite fantasie sessuali, intimi segreti e imbarazzanti situazioni vissute. Ma il vero e più sconcertante tabù che Erotic Crisis affronta non è quello della perversione sessuale, bensì quello dell'assenza di sesso in coppie ormai collaudate. Secondo la Ronen questo è "il più grande tabù del nostro tempo", specialmente in una città come Berlino.
Il riferimento a Berlino non si limita alla scelta del tema. Il multilinguismo della messa in scena rispecchia senza dubbio quello della città ospitante e questo radicamento allo stesso tempo locale e globale rappresenta uno dei suoi punti di forza. Gli attori recitano mixando tedesco e inglese, passando da una lingua all'altra. Da segnalare il sorprendente monologo in ebraico di Orit Nahmias a proposito della sua più intima fantasia sessuale, che viene ironicamente censurato nella sopratitolazione dalla scritta "XXX" e che non manca di sortire nel pubblico fragorose risate.
L'allestimento minimalista della scena prevede due letti matrimoniali bianchi e delle pareti trasparenti in plexiglas, che vengono spostate all'occorrenza per passare da un'ambientazione all'altra o per creare nuovi spazi. Il bianco, la trasparenza, la scelta della scenografia rimandano all'intimità delle mura domestiche, entro le quali i personaggi si aggirano prevalentemente in completo intimo, boxer o camicia da notte e possono finalmente essere chi veramente sono, senza bisogno di finzioni o menzogne.
La comicità è ancora una volta lo strumento di cui la regista si avvale per raccontare un tabù senza scandalizzare, turbare o indignare. Il pubblico, quanto mai eterogeneo per età ed estrazione, ride e si diverte. Tuttavia la commedia non manca di mostrare i propri risvolti tragici, interpretando la frustrazione sessuale come caratteristica ricorrente nelle relazioni moderne.
Erotic Crisis è stato realizzato sulla base di storie, esperienze e racconti reali, trasformati e reinterpretati efficacemente dalla regista insieme all'ensemble del Teatro Gorki.
Gloria Reményi