Commedia in due atti di
Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi
con Gianrico Tedeschi e con Marianella Laszlo, Alberto Onofrietti
regia Piero Maccarinelli
produzione Artisti Riuniti
Roma, Sala Umberto dal 19 novembre 2013
All'apertura di sipario e' buio in sala s'intravede nel letto sul palcoscenico l'esile figura di un grande e ancor forte vecchio straordinario attore come Gianrico Tedeschi. Immediatamente si riassapora il gusto di una recitazione da un pò scomparsa con tempi dilatati e voce piena. Ironia e tenerezza sono gli ingredienti primari che fanno dello spettacolo un piccolo gioiellino. Il testo di Rosa A.Menduni e Roberto De Giorgi, per nulla banale ne' scontato; mette a confronto due generazioni diverse ma desiderose d'incontrarsi, di conoscersi, scambiando il meglio e il peggio con verità. In un mondo dove per un giovane romano come Manuel, un pò arrogante, coatto e nazifascista, rimane difficile pensare al futuro vivendo i propri giorni con paure e rabbie. Renato invece, un uomo anziano che ha vissuto la Resistenza, tanto da portare la medaglia d'oro, viene accidentalmente investito e portato a casa dal giovane Manuel che senza patente lo assisterà fino alla guarigione, pregandolo di non fare denuncia. Ha così inizio un vero e proprio rapporto intenso e complesso fra i due. A poco a poco le due bestie, un pò sole, incominciano a conoscersi scontrandosi e commuovendosi a seconda dei giorni e dei momenti.
Nasce quasi un' amicizia, un rapporto quasi da padre-figlio dove ognuno cerca di fare qualcosa per l'altro fino a quando appare improvvisamente, dopo 30 anni, la figlia di Renato: Aurora, interpretata dalla giusta e intensa ancor bella Marinella Laslo. Riapre così la possibilità per Renato di ritrovare sua figlia nonostante sia stato lui stesso la causa della loro separazione. Così accade che nell'ultimo tempo di vita, Renato quando dice: "la vecchiaia non ha più speranza", vive due vite diverse e attraverso loro ritrova la sua identità, riconoscendo sbagli e paure ma aprendo il rubinetto del cuore. Quando tutto sembra aggiustarsi e trovare riposo ecco però che sopraggiunge la morte lasciando però un' eredità fatta di ideali, conoscenza, libri e libertà. Commuovente il finale tanto da rimanere un pò impietriti, gusto la forza di applaudire a lungo tutti gli interpreti, le scene i costumi le musiche e la regia garbata e sensibile di Piero Maccarinelli.
Celina Vanni