Di Ettore Scola e Ruggero Maccari
Adattamento di Gigliola Fantoni
Con Valeria Solarino e Giulio Scarpati
Cast PAOLO GIOVANNUCCI, ANNA FERRAIOLI, MATTEO CIRILLO, PAOLO MINNIELLI, FEDERICA ZACCHIA.
Scena LUIGI FERRIGNO
Costumi MARIANNA CARBONE
luci RAFFAELE PERIN
video e suoni MARCO SCHIAVONI
regia NORA VENTURINI
Lo spettacolo è dedicato al maestro Ettore Scola, grande regista e sceneggiatore
Napoli, Teatro Diana dal 11 al 22 gennaio 2017
Capolavoro. Niente da aggiungere a una definizione che, mai come in questo caso, mette tutti d'accordo. Un film che non si dimentica, forse la versione più soave del sodalizio tra Sophia Loren e Marcello Mastroianni; una trasposizione teatrale che rende giustizia al racconto di grazia e impareggiabile, drammatica delicatezza.
A un anno esatto dalla scomparsa di Ettore Scola, fino al 22 gennaio, è in scena al Teatro Diana di Napoli Una Giornata Particolare – culmine delle rappresentazioni è l'evento del 19 gennaio "Una serata particolare tra cinema e teatro", promosso dal Teatro Diana in collaborazione con il Master in Cinema e Televisione dell'Università Suor Orsola Benincasa –. Un adattamento firmato dalla moglie del compianto regista, Gigliola Fantoni Scola, e (come è facile immaginare) messo a punto nella maniera più appassionata possibile. La regia è di Nora Venturini mentre i bravissimi protagonisti sono Valeria Solarino e Giulio Scarpati.
La versione per il palcoscenico rispetta la trama del film: il 6 maggio del 1938 è per Gabriele "Una giornata Particolare"; non a causa dello storico incontro romano tra Hitler e Mussolini (che catalizza le attenzioni mediatiche e della popolazione), ma per la fine della sua vita da uomo libero. O quasi. Il giovane, ex annunciatore EIAR, sta per essere mandato al confino, ma prima si imbatte nella sua dirimpettaia Antonietta. Qualcosa accomuna i due vicini di casa, incontratisi d'improvviso grazie alla provvidenziale fuga di un pappagallo: un muro impenetrabile di solitudine, una prigione di mutismo e incomunicabilità cui la società fascista li condanna (per ragioni diverse) quotidianamente.
Antonietta e Gabriele troveranno rifugio l'uno tra le braccia dell'altra; solo per un attimo, nonostante tutto. A dispetto del matrimonio infelice di lei (continuamente umiliata da un marito egoista e gretto) e dell'omosessualità di lui (ragione della sua condizione di emarginato dal regime fascista, che non ammette trasgressioni né eccentricità di sorta).
Un'unica giornata per la loro felicità. Poche ore appena (il tempo dell'adunata che tiene tutti lontani dal caseggiato) per regalarsi l'illusione di abbattere la solitudine, di spezzare le catene di moglie maltrattata per l'una e di "sovversivo" tacciato di depravazione per l'altro. Il finale, come è noto, non fa sperare, ma spinge ancora una volta a riflettere (doverosamente) sulle ingiustizie subite durante il ventennio da chi aveva troppo cuore per piegarsi.
Bellissime le scene di Luigi Ferrigno e le luci di Raffaele Perin: anch'esse omaggiano il celebre film, spettacolarizzando il palcoscenico della versione teatrale. Intense le interpretazioni della Solarino (buffa massaia originaria del sud, dimentica della propria femminilità) e di Scarpati (garbato intellettuale, sensibile e amareggiato).
Il film Una giornata particolare, del 1977 (scritto da Ettore Scola, Ruggero Maccari e Maurizio Costanzo), ottenne la nomination come miglior film straniero agli Oscar e ai Golden Globes; vinse inoltre ai David di Donatello il premio alla miglior regia e alla migliore attrice protagonista.
Giovanni Luca Montanino