regia: Paolo Rossi
liberamente ispirato a Il Giocatore di Dostoevskij
elaborazione drammaturgica: Paolo Rossi con Carolina De La Calle Casanova, Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi
con Paolo Rossi e con gli attori delle compagnie Pupkin Kabarett e BabyGang Nazareno Bassi, Federico Bonaconza, Laura Bussani, Carolina De La Calle Casanova, Emanuele Crotti, Stefano Dongetti, Paolo Faroni, Alessandro Mizzi, Valentina Picello, Valentina Scuderi, Ivan Zerbinati ovvero La Confraternita dei Precari
e con Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari, nel ruolo della bambina si alternano Serena Aversa, Marta Del Genio, Georgia Rossi
co-regia: Maria Consagra, assistenza alla regia e scenografia: Emanuele Crotti, costumi: Angela Tagliabue
Milano, Teatro Studio, dall’8 al 27 maggio 2007
Regista, attore, drammaturgo, deus ex machina, Paolo Rossi (foto) si aggira tra gli attori della «Confraternita dei precari» per portare sulla scena «I giocatori» liberamente ispirato al romanzo di Fëdor Dostoevskij, riservando per sé il ruolo del cinico padrone del casinò di Roulettenburg. Ambientato in una inesistente cittadina termale tedesca, «Il giocatore» è una delle opere più autobiografiche di Dostoevskij e si nutre di episodi realmente vissuti dallo scrittore che ha conosciuto il demone del gioco fino a ridursi in miseria: passione cieca che annienta la ragione e spinge chi ne è preda a concentrare tutte le sue energie e tutti i suoi sforzi nel sogno impossibile di dominare la sorte. Un romanzo attraversato da una febbrile smania di autodistruzione dove tutto immancabilmente e ineluttabilmente declina verso il disastro. Pagine spesso tragiche, a volte irresistibilmente venate di comico, in cui sono le passioni più profonde, inconfessate e inconfessabili a muovere i personaggi e che l' autore svela scavando nella profondità delle loro anime. Paolo Rossi, con il suo modo di raccontare ironico e irriverente, porta in scena, teatro nel teatro, le prove di uno spettacolo scombinato e divertente, una rilettura pop, nel senso di popolare, del romanzo. L' angoscia si trasforma in grottesco e Paolo Rossi fa vivere una variegata fauna di giocatori ispirati a Dostoevskij, gustose macchiette che si esprimono in diversi dialetti, tutte schiave del tavolo verde: Aleksej innamorato dell' ambigua Pauline, il generale che ha rovinato per il gioco la famiglia, le due sue figlie, l' amante che sta con lui finché c' è speranza di bella vita e la vecchia nonna ricca che non muore mai e che arrivando anche lei a Roulettenburg si farà trascinare dal gioco e perderà tutto prima di morire. Un libero, disincantato universo «rossiano», vicino e lontano da Dostoevskij, pieno di verve e di belle trovate, nel quale tutti recitano con bravura. I GIOCATORI da Dostoevskij di Paolo Rossi, Teatro Studio, fino al 27 maggio
Magda Poli