AGIDI presenta
PAOLO ROSSI in
DA QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO!
Il Metodo Pirandello
drammaturgia di Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini
con gli attori Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari,
Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassutti
e con la partecipazione del pubblico
aiuto regia Luca Orsini
scene Lorenza Gioberti, costumi Elisabetta Menziani, luci Elena Vastano
ideazione e regia di PAOLO ROSSI
Roma – Teatro Ambra Jovinelli 30 Ottobre-10 Novembre 2024
Agli inizi del Novecento il teatro era un’arte bellissima, con grandi interpreti e qualche importante drammaturgo, ma non eccelso. Gli attori sul palco, il pubblico in platea e in galleria. Il sipario, quando si apriva, avvertiva che la finzione aveva inizio. Tutto era formalizzato in modo schematico. Persino gli ingressi: quello principale, di fronte alla piazza o sulla via principale, per gli spettatori; quello secondario, che dava su una viuzza poco illuminata e frequentata, per gli attori. Una divisione gerarchica destinata, così pareva, a non cambiare mai. Ma un giorno arrivò Pirandello. Uomo, letterato, autore geniale, raffinato e profondissimo, dotato di una particolarità: dopo un poco, tutto gli andava stretto. Non gli piacevano le consuetudini protratte a lungo. Pensava, Pirandello, che così facendo sarebbero venuti meno nell’arte vitalità, freschezza e quindi anche divertimento. Un teatro così a Pirandello non piaceva. Si mise, dunque, a scrivere una serie di commedie, che poi studiosi e critici ascrissero al periodo famosissimo del “teatro nel teatro”. Questa sera si recita a soggetto è la commedia che chiude il ciclo, e dove in modo più marcato rispetto alle due precedenti (Sei personaggi in cerca d’autore, Ciascuno a suo modo), l’edificio teatrale viene simbolicamente distrutto nelle sue componenti. Fin dal foyer gli attori recitano, interagendo col pubblico che sta entrando. In platea, quando il sipario si alza, invece che a una commedia gli spettatori assistono alle liti fra il regista e gli interpreti, i quali sono in disaccordo su ciò che viene loro imposto nella recitazione. Il tutto avviene sia sul palco che in sala e in galleria, con gli attori che si confondono fra il pubblico. E la situazione arriva a un punto tale in cui non si capisce più a distinguere l’attore dallo spettatore. Così come la realtà è vera limitatamente al modo in cui appare a ciascuno di noi, per il teatro è lo stesso. Come distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è, se l’unico dato certo che abbiamo è il sembrare? Paolo Rossi, in modo geniale, riprende questa filosofia pirandelliana. Ma, invece di rappresentare Leonora, addio! (come nell’originale), dà vita a uno spettacolo fatto di monologhi, riflessioni sull’attualità, condivisioni di idee col pubblico. Il suo Da questa sera si recita a soggetto. Il metodo Pirandello realizza appieno il teatro nel teatro dello scrittore. Non solo il pubblico non riesce più a distinguere ciò che sembra vero da ciò che sembra non esserlo, ma si sente parte integrante dello spettacolo. Rossi è straordinario, poeticamente comico. Ogni tanto indugia troppo sulle sue trovate – lo spettacolo è tutto improvvisato sulla base di un canovaccio ampliato a piacere –, ma riesce a divertire il pubblico con genialità, dimostrando che un classico come Pirandello può essere attualizzato, anche tradendolo. Come? Recuperando, e realizzando, lo spirito di Questa sera si recita a soggetto, che Paolo Rossi ha riproposto in maniera strepitosa. Pierluigi Pietricola