di Gennaro Colangelo
con Maurizio Palladino, Vinicio Marchioni, Andrea Bellesso, Riccardo Monitillo, Toni D'Elia
regia: Gennaro Colangelo
Roma, Museo San Giovanni, 15 dicembre 2007
La compagnia teatrale AiòN (proto lascia la N maiuscola) ha presentato al Museo San Giovanni, via Acciaioli, 2, Roma (segnaliamo lo spazio che non conoscevamo; ma grazie ad un contrattempo tecnico, la compagnia ha dovuto trasferirsi in breve tempo da un altro luogo a questo Museo, un po' piccolo, in verità, per le esigenze sceniche, permettendoci di apprezzare candelabri, altari, crocifissi, immagini e oggetti di culto), ha presentato, dicevamo, la "Gabbia" di Gennaro Colangelo, un universo in cui cinque attori "dialogano e dilatano", in questa stanza che viene definita di tortura.
Un testo, quello di Colangelo, che ha una mira alta, i cui contenuti meriterebbero di essere approfonditi affidandoli ad una recitazione più ritmata, con una tensione stretta e meno compiaciuta, meno edonistica, da parte degli attori; la regia, pur riconoscendo che il nuovo spazio può aver condizionato attori e progetto di messa in scena, ha cercato di riportarci ad atmosfere e amori di stampo genettiano, avvalendosi di buone musiche di sottofondo, con irruzioni di monologhi: da Pirandello a Dostoevskij, a Wilde, a Kafka e Pasolini. Pertanto, il tessuto drammaturgico è risultato un po' sfilacciato, danneggiando così l'attenzione per il messaggio che voleva volare alto verso un amore non sopraffatto dal potere dell'uomo sull'uomo, cioé senza condizionamenti gerarchici, suggerendo, invece, un modo di amare senza essere subalterni, senza diversità di ruoli.
Un merito va all'Imaie, l'Istituto che tutela i diritti degli interpreti, che con il suo contributo economico sostiene giovani progetti che altrimenti non troverebbero la via del palcoscenico.