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HISTORIE DU SOLDAT (L') - regia Luigi Maio

"L'histoire du soldat", regia Luigi Maio "L'histoire du soldat", regia Luigi Maio

di Igor Stravinskij e Charles-Ferdinand Ramuz
Regia, Scene, Costumi: Luigi Maio
Interpreti: Luigi Maio con René Bosc e i solisti dell'Orchestra del Teatro Carlo Felice
Produzione: Teatro Carlo Felice
Genova, Teatro Carlo Felice, giovedì 5 maggio 2016

www.Sipario.it, 12 maggio 2016

Raramente capita l'opportunità di assistere all'opera di un artista appassionato e immersivo quanto lo è Luigi Maio. In occasione della rappresentazione de L'histoire du soldat andato in scena al Teatro Carlo Felice di Genova, il pubblico ha potuto apprezzarne una replica molto ispirata e che ha dimostrato il profondo legame emotivo che lega il Musicattore all'opera da camera di Igor Stravinskij e al libretto di Charles-Ferdinand Ramuz. Accompagnato dal direttore d'orchestra René Bosc e dai solisti del Teatro Carlo Felice, Maio ha confermato la capacità di muoversi tra teatro e musica avvincendo gli spettatori. Maio si dimostra calato con intensità nei ruoli portati in scena al punto da far intravedere una sorta di sacra possessione, anche quando indossa le vesti fiammeggianti del Diavolo. Il Musicattore si muove con energia e precisione, impressionando la platea per la padronanza dello spazio scenico e del testo verbale e musicale. Lo spettacolo risulta vivace e spiritoso, ricco di fascino e di interazione con orchestra e un pubblico avvinto da una narrazione fiabesca. Pochi sono gli elementi scenici che emergono da un baule, dietro un divisorio e poggiati su un tavolo. Per contro sono numerose le immagini che l'attore proietta nell'immaginario del pubblico. Esemplare è il cappotto militare indossato dal soldato Joseph, che il Musicattore apre a tratti per rivelare una fodera ed un panciotto fiammeggianti per anticipare l'efficace interpretazione del Diavolo. I registri si moltiplicano e si sovrappongono: Maio passa dal canto alla narrazione, dallo sketch comico fino al teatro fisico dove le espressioni del volto e i gesti ricordano il cinema muto. Ne è esempio il ballo sensuale e surreale con una bambola gonfiabile, che rappresenta la figlia del re. Ogni parte dello spettacolo è la risultante dell'affinità tra artista e opera d'arte. Maio è uno e quadruplo in scena, capace, con grande spirito di sacrificio, di restituire spirito vitale ai personaggi del testo. Questo dimostra quanto Maio sia artista completo.

Gabriele Benelli

Ultima modifica il Giovedì, 12 Maggio 2016 20:51

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