Sipario - il Portale dello spettacolo: teatro, danza, musica, lirica, festival

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha elogiato il musicattore Luigi Maio quale novello Dante e la grande interpretazione delle terzine dantesche nell' Inferno da camera dell'artista genovese non può che confermare un tale titolo. Inferno da camera, misurato eppur grandioso connubio tra letteratura e musica, è un esempio dell'arte peculiare del musicattore. Già rappresentante in Italia della Fondation Igor Stravinskij quale interprete di una celebrata lettura scenica de L'histoire du soldat, Luigi Maio porta in scena uno spettacolo teatral-musicale che gli è valso il premio del CISI (Centro Internazionale di Studi Italiani). Ancora una volta dimostra di meritare i complimenti di studiosi come Francesco Mosetti Casaretto, dell'Università degli Studi di Torino, e del dantista Francesco De Nicola. Inferno da Camera fonde con piacevolezza recitazione e musica in un modo tale da rendere le due parti funzionali una all'altra e a far sì che il nodo narrativo appartenga a questa fusione di arte. I musicisti, Antonio Aiello, Leonardo Sapere e Andrea Dindo, solisti di grande bravura, aprono Inferno da Camera introducendo musicalmente la presenza, la voce e i gesti di un monumentale Luigi Maio. Emerge da subito il perché si è parlato di un Dante in 3D, nel momento in cui le parole del Poeta si fanno azione scenica di vera sensibilità. Voce, gesti e immagini – i disegni che fanno da sfondo alle narrazioni sono dello stesso Luigi Maio – prendono vita dalla pagina scritta in maniera sempre imponente e fenomenale. Lo spettatore e uditore dello spettacolo è condotto quasi al pari, come terzo invitato al fianco di Dante e Virgilio nel percorso che dalle porte dell'Inferno conduce a riveder le stelle. La presenza di Luigi Maio, superbo Musicattore©, è senza alcun dubbio il cardine dello spettacolo. La voce è modulata sui personaggi dell'Inferno dantesco e i gesti plasmati sul tono delle terzine, rendendo carne e suono ciò che recita la pagina scritta. In questo la capacità di Luigi Maio è sorprendente. Inferno da Camera è uno spettacolo caro all'artista e ai suoi estimatori, eppure sa continuamente sorprendere e non si cristallizza mai in uno spettacolo simile a sé stesso. Luigi Maio sa rinnovare di nuova passione e affetto il suo Inferno da Camera. Da Dante, Virgilio, Caronte, Minosse, Paolo e Francesca, Cerbero, Malebranche fino a Lucifero, questo spettacolo trascina in un turbine infernale con esisti sublimi grazie alla bravura di quattro interpreti di grande qualità. Gli accenti sanno alternarsi dal registro minaccioso a quello demoniaco, farsesco, satirico, invettivo e anche romantico. Lo spettatore, che è parte attiva di questo alternarsi psicologico ed emotivo, ricava nuovi spunti utili alla rilettura non solo dell'Inferno, ma dell’intera Divina Commedia. La gradita responsabilità di questa nuova fruizione viene dall'interpretazione di Luigi Maio, che sa evocare le vicende narrate a tutto tondo, quasi scolpisse la materia viva dell'immaginazione grazie allo strumento della sua voce, come accade nell'incontro con Vanni Fucci, Ulisse o il Conte Ugolino. Non manca una solida dimostrazione delle sue abilità canore nell'incontro di Dante e Virgilio con l'anima di Gianni Schicchi. Luigi Maio si rivela musicattore© in tutto e per tutto, per la grande soddisfazione dell'Arte e dei suoi innumerevoli estimatori.

Gabriele Benelli