di Italo Calvino
con Giorgio Albertazzi
regia: Orlando Forioso
Roma, Teatro Ghione, dal 24 marzo al 5 aprile 2009
Albertazzi e Calvino dialogano da tempo. Il minotauro che nasce dalla loro compenetrazione è un personaggio non solo contemporaneo, bensì avveniristico, una voce anarchica, rivoluzionaria e insieme conservatrice capace di elogiare categorie, condizioni e aspirazioni, buone per Pericle e i suoi come per la classe operaia. Senza un'ombra di qualunquismo.
Andate ad ascoltarle, le Lezioni americane di Italo Calvino che Albertazzi tiene al Ghione di Roma fino al 5 aprile. Orlando Forioso, regista della performance, le ha trasfornate per il maestro fiorentino in un intreccio di vita, idee, utopie, peccati, debolezze, ribellioni. Giorgio ed Italo. L'oligarca e il "comunista" si sovrappongono e concepiscono il monstrum privo di remore, affamato di verginità e leggerezza, estimatore di Lucrezio, Cavalcanti, dell'Alighieri, di Shakespeare...
Scritte nel 1985 per le Charles Eliot Norton Poetry Lectures della Harvard University, le Lezioni mai furono pronunciate da Calvino, che morì pochi mesi prima di partire per gli Stati Uniti. Albertazzi gli fa ora da medium, dialogando con lo scrittore scomparso su letteratura e teatro, musica e visioni. E la voce del docente traforma in carezza il muggito della bestia, scende in ogni meandro della sua matrice duplice, si lascia incalzare dalle domande di una giovane allieva-pretesto (Roberta Caronia). Un evento da non perdere per vivere il lusso di perdersi. Come il pastore d'Abruzzo che D'Annunzio, prendendo a prestito proprio Dante, proietta in una cosmica ebbrezza, d'occhi e di suono, quando da lontano intravede le onde: o voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina!
Rita Sala