di e con Manuela Capece e Davide Doro
liberamente ispirato al silent book Migrantes di Issa Watanabe
un progetto della compagnia rodisio
realizzazione scene di Silvia Baiocchi, Manuela Capece, Paolo Romanini
ideazione luci di Emiliano Curà
produzione, Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, residenza Les Accords du Lion d’Or (Simandre, France)
al Ponchielli (Cremona), 2 febbraio 2023
Si esce con un po’ di angoscia dallo spettacolo della Compagnia Rodisio, La migrazione degli animali. I bambini su gradoni con alle spalle la sala del Ponchielli, noi seduti con loro, alcuni ospiti disabili e un silenzio assoluto. Davanti a noi un tavolo e il buio. Da quel buio emerge un gruppo di animali che si mette in viaggio, in cerca di casa, in cerca di un luogo dove star bene. Questo l’incipit della messinscena liberamente ispirata al silent book Migrantes di Issa Watanabe e che Manuela Capece e Davide Doro hanno trasformato in una dolente, poetica ed evocativa visione del dramma dei migranti. Quel gruppo di animali in viaggio siamo noi, sì perché alla fine saremo noi i migranti, uomini e donne, tutti migranti in cerca di casa e di felicità. Sul tavolo gli animali in cartapesta sono mossi dai due attori in semioscurità, ma è tale la potenza della visione che velocemente ci si scorda della loro presenza e si è atterriti da quella piccola morte che li segue passo passo, con un bacio muore la giraffa, il freddo e la pioggia pongono fine a mamma lama che lascia i suoi piccoli, il superare la montagna di carta che si forma davanti ai nostri occhi è rischioso e la morte va a nozze. Arrivati al mare l’ultima fatica, l’attraversamento del Mediterraneo ed è lì che la morte dà il meglio di sé. Gli animali fluttuano nel buio e all’improvviso una pila illumina il pubblico e nel buio noi diventiamo i migranti nell’oscurità del Mediterraneo, gli uni vicini agli altri, teste che si muovono nell’oscurità… L’arrivo sulla spiaggia è tutto nelle figure degli animali coricati che vengono coperti da una pietosa sabbia e poi dal lungo mantello della morte. In pochi arrivano in un luogo, in pochi raggiungono la meta, trovano casa e uno spazio in cui cercare il calore degli affetti. E alla fine l’applauso è quasi liberatorio, l’emozione è tanta, un bambino dice all’altro: «Sai che io ho visto davvero morire una giraffa» ed un ragazzo vuole toccare quegli animali per entrare in contatto con la consistenza della visione. Cadenzato da un tappeto sonoro e musicale ben calibrato sull’emotività, con un apporto narrativo minimo e con l’intensa capacità manipolatoria di Capece e Doro, La migrazione degli animali, prodotto da Briciole-Solares, è un bell’esempio di teatro ragazzi che sa parlare dell’oggi con grande poesia e delicatezza. Della tragedia dei migranti, del loro viaggio lungo l’Africa arriva tutto, mediato dalla metafora poetica, ma arriva tutto e c’è di che riflettere e lavorare dopo in classe e ognuno di noi con la propria coscienza. Applausi più che meritati.
Nicola Arrigoni