di Eduardo Scarpetta
regia: Armando Pugliese
scene: Bruno Garofalo
costumi: Raimonda Gaetani
musiche: Paolo Coletta
con Francesco Paolantoni e Nando Paone
Roma, Teatro Brancaccio, dal 13 al 25 novembre 2007
una storia partenopea
Miseria e nobiltà è il classico di Scarpetta reso immortale dal film di Mattoli del 1954 con Totò, Enzo Turco e una giovanissima Valeria Moriconi. La versione teatrale diretta da Armando Pugliese, volutamente dimessa, affidata alla naïvete dell'interpretazione di attori veraci e messa in scena come nel retrobottega di un artigiano partenopeo, è ora al Brancaccio, primo spettacolo di prosa del cartellone misto (la stagione ha aperto qualche settimana fa con un concerto di Kevin Costner) della sala di via Merulana diretta da Maurizio Costanzo. Gli ingredienti della farsa ci sono tutti: accapigliamenti tra femmine, Peppiniello maltrattato e impertinente che per un po' tiene testa a una madre non sua, Felice Sciosciammocca scrivano spiantato e le tante "macchiette" affidate al clan degli affamati, ai quali tocca, nella casa dei nuovi ricchi, impersonare un drappello di aristocratici snob. Non si può chiedere a un comico aggiornato come Francesco Paolantoni (Sciosciammocca) di rieditare le stesse efficacie di Totò. Ci riesce meglio, con il suo termine di confronto, Nando Paone, al quale il ruolo del compare fedele e soverchiato "vien fuori" con vivezza. Il pubblico ride comunque con puntualità, soprattutto nella seconda parte, grazie all'evidenza delle situazioni comiche e dei travestimenti. Fino al 25 novembre.
R.S.