di Roberto Latini
con Sebastian Barbalan, Guido Feruglio, Fabiana Gabanini, Roberto Latini, Vinicio Marchioni, Marco Vergani
regia: Roberto Latini
scene: Pierpaolo Fabrizio
luci: Max Mugnai
Roma, Teatro India, dal 11 al 16 marzo 2008
Nel Nnord di Fortebraccio Teatro c'è un rumore ripetuto, come se qualcuno desse la carica a una sveglia e come se le lancette si bloccassero sempre sulla stessa ora. Oppure no. È come i suoni che scandiscono la vita e di cui ci accorgiamo solo quando c'è silenzio, come le auto che sibilano passando accanto alla finestra (lo dicevano i Doors, qui ripresi da Gianluca Misiti). Nnord è l'Occidente tutto, fatto di scene separate ma legate da un movimento perpetuo. C'è un modo non retorico per parlare di consumismo, di alienazione, di fermo del pensiero. Roberto Latini lo scova tra il riso e l'angoscia, il sangue e il surreale, come fanno i Coen al cinema. Nello spettacolo i protagonisti sentono "quel" rumore, si chiedono pure da dove venga, ma continuano a fare cose: la drammatica comicità dell'urgenza. I Magi, ad esempio, seguono la scia di una cometa che porta a un Cristo inchiodato all'antenna, portando in dono oro conquistato a prezzo di stragi annunciate. La scuola romana delle cantine è qui (Nnord omaggia il Sudd di Peragallo-De Berardinis, 1974), in forme nuove perché Latini parla un linguaggio contemporaneo. Gli occorre per supplicare "Tienimi!", inno all'amore, unico sentimento parlato. I sette attori usano infatti per il resto dello spettacolo il linguaggio di immagini e luci (di Max Mugnai). Ancora per oggi all'India.
Paola Polidoro