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SAN CARLINO SANCARLUCCIO. GRANDI AUTORI E QUALCUNO DI STRAMACCHIO - con Benedetto Casillo

Benedetto Casillo Benedetto Casillo

Testi di Viviani, Petito, Russo, Rutigliano, Casillo
Con Benedetto Casillo
E con Manila Aiello e Luciano Piccolo
Teatro Sancarluccio di Napoli dal 21 aprile 2022

www.Sipario.it, 27 aprile 2022

Non vi è dubbio sul fatto che Benedetto Casillo sia un fuoriclasse del teatro ma non solo questo; l’attore napoletano, infatti è anche un conoscitore profondo della storia di Napoli e dei sui autori. Così quando Giuliana Tabacchini, gestrice del teatro Sancarluccio con il fratello, lo chiama per celebrare i 50 anni del suo teatro, lui tira fuori dal cilindro San Carlino- Sancarluccio. Grandi autori e qualcuno di stramacchio.
E’ a suo agio il “più grande comico di Napoli, o meglio del Corso Vittorio Emanuele o meglio del civico 18 di questa strada così lunga” perché in quel teatro di Chiaia lui ha mosso i sui primi passi e proprio qui ha dato vita con Renato Rutigliano a divertenti scenette, alcune delle quali riproposte in questo lavoro.
Ad apertura di scena, con i suoi due amici di scena Manila Aiello e Luciano Piccolo, Casillo propone un omaggio ad Antonio Petito ed al suo personaggio Felice Sciosciammocca, di certo un modo per avvicinare il pubblico con risate di gusto. Ma lo spettacolo non è solo un volere far ridere è anche un omaggio ad un teatro, il Sancarluccio, che è stata la fucina di talenti per eccellenza della nostra città.
Cosa saremmo senza luoghi come il teatro? Meglio ricordarlo ogni tanto.
Nella ben dosata serata s’alternano brani seri, come le poesie di Ferdinando Russo, Di Giacomo, Raffaele Viviani e Totò, a momenti di divertimento puro
Traspare anche l’emozione di un artista che ha diviso quel palco per tanto tempo con Rutigliano nei Sadici Piangenti e che, soprattutto, vive da sempre il teatro come un luogo da rispettare.
I brani tratti da Occhi gettati di Enzo Moscato son un pugno nello stomaco: bellissime parole nate dalla penna di uno dei drammaturghi più bravi d’Italia, tre volte premio Ubu, recitate con grande pathos da Casillo.
Nel crescendo finale dello spettacolo un divertissement sulla canzone napoletana ed un omaggio, immancabile e gradito, a Così parlò Bellavista.
Se il pubblico capisse che l’arte è quella che si confeziona con passione, dedizione e tanto lavoro, i teatri dovrebbero essere pieni e tutto il pubblico dovrebbe tributare applausi e ringraziamenti a Benedetto Casillo che compie 55 anni di carriera e, da grande artista, lo ha fatto con il suo pubblico; per ora lo faccio io e ringrazio questo artista per la sua ‘lezione’. A presto rivederci caro Benedetto.

Roberta D’Agostino

Ultima modifica il Giovedì, 05 Maggio 2022 11:09

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