di Luigi Lunari
con Massimo De Matteo, Sergio Di Paola, Eduardo Tartaglia
e con Pasquale Termini al violoncello
scene Luigi Ferrigno
costumi Alessandra Gaudioso
musiche originali Pasquale Termini
regia Massimo De Matteo, Sergio Di Paola, Peppe Miale
produzione Le Pecore Nere
Napoli, Teatro Bellini dal 19 al 24 aprile 2016
Scritta nel 1990, tradotta in ventiquattro lingue, rappresentata in mezzo mondo, la commedia "Tre sull'altalena" di Luigi Lunari si può definire un moderno classico dell'assurdo. Prodotto e realizzato dalla Compagna Le Pecore Nere, lo spettacolo sarà in scena al Piccolo Teatro Bellini di Napoli fino al 24 aprile, per la regia di Massimo De Matteo, Sergio Di Paola, Peppe Miale.
Tre i protagonisti principali, un commendatore, un capitano, un professore. Kafkianamemte chiusi in una stanza, costretti a restarci per tutto la durata di un'esercitazione militare antismog, s'incontrano, si scontrano, si conoscono. Tre uomini diversi, tre tipologie di persone, che con l'andare delle ore mostrano paure, debolezze, false certezze. Banale e stupidamente ottimista il capitano, razionale il professore, timoroso e dubbioso il commendatore.
Trovatisi nello stesso ufficio, che ha tre indirizzi e tre ingressi diversi, non riescono a sciogliere i loro interrogativi. Chi di loro ha sbagliato? Quel luogo indefinito è una pensione, una casa editrice o la sede di un'azienda? Forse è solo una sala d'attesa.
Ciascuno vede ciò che vuole vedere, discettando del più e del meno, citando Schopenhauer, Cartesio, Voltaire, Shakespeare e, andando più indietro, la Bibbia per spiegarsi la situazione. Impossibilitati a muoversi e a comunicare con l'esterno, cominciano a credere di essere morti. Forse quella è l'anticamera dell'Aldilà. Pensiero che si rafforza all'arrivo di un uomo delle pulizie (interpretato da Pasquale Termini) che, terminata l'esercitazione in città, viene a portare via la spazzatura. Immaginando che possa essere un Angelo, se non addirittura Dio, gli uomini a vicenda si confessano e si giustificano pensando al futuro eterno.
Sulla scena bianca e grigia di Luigi Ferrigno, composta di pochi elementi, oltre le tre porte, si muovono Massimo De Matteo, il militare, Sergio Di Paola, l'imprenditore, Eduardo Tartaglia, lo scienziato. Divertenti e grotteschi i loro personaggi, che a tratti affondano nel dna partenopeo ispirandosi a una comicità di tradizione e meno surreale. Ma i dialoghi serrati, le battute paradossali, gli equivoci, scatenano risate e spasso. Il finale a sorpresa lancerà nuovi dubbi.
Angela Matassa