Spettacolo scritto e diretto da Eduardo Tartaglia
Scene Luigi Ferrigno
Costumi Marianna Carbone
Musiche Antonio Caruso
Disegno luci Francesco Adinolfi
Con Biagio Izzo
E con Stefania de Francesco, Roberto Giordano, Mario Porfito, Arduino Speranza, Adele Vitale
Produzione Tradizione e Turismo – Centro di produzione Teatrale A.G. Spettacoli
Teatro Sannazaro, Napoli, dal 15 al 23 ottobre 2022
Si torna sempre dove si è stati bene. Affermazione, questa, quotidiana e familiare, ma anche molto vera. Si torna nei luoghi della bellezza, del sentimento e si torna, quindi, a teatro, il luogo dell’allegria e al contempo della malinconia, come le due maschere che ne sono il simbolo indicano da sempre, il luogo che è casa delle emozioni, che è libertà della parola e delle azioni. E si torna al Sannazaro, che da sabato 15 ottobre riparte con la nuova stagione tanto attesa, in cui, come già preannunciato nella conferenza stampa di presentazione, possiamo e dobbiamo aspettarci di tutto. Ad aprire il nuovo anno teatrale è Biagio Izzo in Tartassati dalle tasse, per la regia di Eduardo Tartaglia. Lo spettacolo, già dal titolo molto vicino alla quotidianità di ogni cittadino, mette insieme ironia e riflessione, facendoci alternativamente pensare, commuovere e ridere fino alle lacrime. Biagio Izzo con la sua trascinante comicità porta in scena la vita di tutti i giorni, la vita di un padre, vedovo, che cerca di soddisfare i desideri di una figlia, mettendoci dentro tutto l’amore che ha e dimostrandoglielo come può, per esaudire quelle richieste che in realtà lei non ha nemmeno mai formulato. E allora sbaglia, come tutti i padri, come tutti gli esseri umani, ma sbaglia per amore. Un ristorante nuovo, all’ultima moda, un tentativo di salire sempre più in alto per la scala sociale, per rendere orgogliosa la sua “bambina”, per elevare le sue origini umili, una fusione tra la cucina giapponese e quella napoletana, un bizzarro cuoco che tesse strategie per affollare il ristorante, senza in realtà mai riempirlo neanche con un solo cliente e una caserma della guardia di finanza che indaga proprio su quel ristorante e sulla sua dubbia correttezza nell’emettere le ricevute sono gli ingredienti di un palco diviso tra due ambienti, di una storia di vite in parallelo che a tratti s’incontrano, tessendo equivoci e intrecci tra persone, racconti e situazioni. Ogni padre, in linea di massima, che sia di famiglia ricca o meno, vive nella speranza di riuscire a dare ai propri figli più di ciò che lui stesso ha avuto e allora come si spiega che, nemmeno evadendo ogni tanto le tasse per una “buona causa”, la felicità sia dipinta in maniera perfetta? Come è possibile che due parole tanto belle singolarmente come “Equità” e “Italia”, unite invece di moltiplicare la bellezza diano a chi le pronuncia un dolore così forte come quello dato dal termine “Equitalia”? E perché, pur pagando le tasse, non abbiamo servizi funzionali, mezzi pubblici sempre disponibili, strade assestate e una vita migliore? La realtà, alla fine, verrà fuori, dando la possibilità a quelle vite intrecciate di riscattarsi e di trovare la giustizia delle loro azioni, ognuno secondo le sue potenzialità, ricordando però che l’amore non si dimostra con l’accumulo continuo dei più sfarzosi beni materiali, invece si mostra anche con l’esempio di onestà e lealtà, valori intramontabili anche in una società come la nostra, dove, forse più di una volta, le cose non funzionano esattamente come dovrebbero.
Francesca Myriam Chiatto