mercoledì, 13 novembre, 2024
Sei qui: Home / V / VANGELO - regia Pippo Delbono

VANGELO - regia Pippo Delbono

"Vangelo", regia Pippo Delbono. Foto Maria Bratos "Vangelo", regia Pippo Delbono. Foto Maria Bratos

uno spettacolo di Pippo Delbono
con Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Alma Prica, Pepe Robledo, Grazia Spinella, Nina Violic, Safi Zakria, Mirta Zecevic
e con la partecipazione nel film dei rifugiati del Centro di Accoglienza PIAM di Asti;
immagini e film di Pippo Delbono
musiche originali per orchestra e coro polifonico Enzo Avitabile
scene Claude Santerre, costumi Antonella Cannarozzi, disegno luci Fabio Sajiz,
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Croatian National Theatre – Zagabria
visto al Teatro Storchi, Modena, il 7 febbraio 2016

www.Sipario.it, 12 febbraio 2016

Buttiamola sul personale. «Ormai Pippo Delbono è un classico». E' il commento di un'amica alla fine di Vangelo di Pippo Delbono. Di primo acchito sembra una definizione disimpegnante, che dice tutto e niente dello spettacolo, poi la definizione ritorna in mente, risuona e sembra un buon punto da cui partire per raccontare il lavoro visionario di Delbono. Delbono è un classico, perché come tutti i grandi classici sa concentrare nelle sue opere il presente e l'eterno, l'oggi e lo ieri, il noto e l'ignoto.
Ecco questo accade in Vangelo. Pippo Delbono di nero vestito parte confessando il motivo del suo viaggio evangelico: la richiesta della madre di fare uno spettacolo sul Vangelo: «così dai un messaggio d'amore. Ce n'è così tanto bisogno in questi tempi». Ma subito dopo Delbono urla: «Io non credo in Dio, non ci credo». C'è dolore e rabbia nell'urlo, c'è il peso della perdita, c'è la sofferenza delle illusioni infrante nell'urlo, ma c'è anche l'invito a ricercare, a ricercare un Dio possibile, a ricercare il messaggio evangelico nel mondo, fra gli ultimi, nelle vite messe al muro dal dolore.
In questo senso Vangelo è un inno doloroso e un motivo di speranza al tempo stesso. Pippo Delbono narratore costruisce un racconto di immagini e musica che lascia attoniti, che sa stupire ed emozionare. Su quel muro grigio che avanza e soffoca si compone una crocifissione laica nel corpo scheletrico di Nelson, su quel muro vengono proiettate le immagini dei 'poveri cristi' del nostro presente. Sul palcoscenico si compongono le scene del nostro orrore quotidiano: la sfilata degli incappucciati che richiamano i boia dell'Isis, ci sono le tute arancioni dei prigionieri di Guantalamo, ma c'è anche l'esperienza personale e intima di Delbono ricoverato in ospedale per un problema agli occhi, c'è il massacro dei migranti a Castel Volturno...
Universale e particolare si intrecciano e allora la testimonianza di un migrante è verità come la presenza di Bobò, o la figura di Gianluca Ballarè seduto con un cavallino a dondolo in un lettino bianco. Immagini, immagini che si sovrappongono e si susseguono come l'omaggio hippy a Jesus Christ Superstar piuttosto che l'iniziale sfilata di tutti gli attori in frak, spettatori/specchio di fronte alla platea, riflesso di ciò che siamo, soggetti e oggetti di quel viaggio evangelico che richiede di ri-trovare il senso di quell'amore che si compie nell'altro, che si completa con l'altro. In Vangelo di Pippo Delbono c'è la sua estetica, c'è quello che ci si attende da lui ogni volta, ma che ogni volta riesce a commuovere, conquistare e urtare al tempo stesso. Insomma Pippo Delbono è un classico perché nella costruzione del suo teatro mette in atto un'estetica e una prassi che sono ormai consolidate, ma come la lingua della poesia ogni volta riesce a stupire, a emozionare e ad aprire inediti prospettive su un mondo che va in cerca di una buona novella non per la consolazione ma per l'urgenza di trovare una umanissima condivisione d'amore nei confronti del prossimo. In questo senso Delbono ha soddisfatto appieno la richiesta sul letto di morte della madre: «Perché Pippo non fai uno spettacolo sul Vangelo? Così dai un messaggio d'amore. Ce n'è così tanto bisogno di questi tempi».

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Venerdì, 26 Febbraio 2016 21:58

About Us

Abbiamo sempre scritto di teatro: sulla carta, dal 1946, sul web, dal 1997, con l'unico scopo di fare e dare cultura. Leggi la nostra storia

Get in touch

  • SIPARIO via Garigliano 8, 20159 Milano MI, Italy
  • +39 02 31055088

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.