mercoledì, 06 novembre, 2024
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LA GIOIA - uno spettacolo di Pippo Delbono

"La Gioia", uno spettacolo di Pippo Delbono "La Gioia", uno spettacolo di Pippo Delbono

uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella e con la voce di Bobò
composizioni floreali Thierry Boutemy
musiche Pippo Delbono, Antoine Bataille, Nicola Toscano e vari artisti
disegno luci Orlando Bolognesi
costumi Elena Giampaoli
tecnico luci Orlando Bolognesi
suono Giulio Antognini
set e oggetti di scena Enrico Zucchelli
responsabile di produzione e tournée Alessandra Vinanti
organizzazione durante il processo creativo Silvia Cassanelli
organizzazione Davide Martini
tour manager Riccardo Porfido
direttore tecnico Fabio Sajiz
costumi di Enrico Bagnoli, Jean Michel Ribes, Alessia Guidoboni - assistente di Thierry Boutemy e Théâtre de Liège 
produzione Emilia Romagna Teatro ERT - Teatro Nazionale 
co-produzione Théâtre de Liège, Le Manège Maubeuge - Scène Nationale
Palermo, Teatro Biondo, 15 febbraio 2024

www.Sipario.it, 20 febbraio 2024

Lo spettacolo è un viaggio tra la vita e la storia degli attori che compongono la compagnia. In particolar modo sulla  storia e la morte di Bobó, compagno di scena di Delbono dal 1995. Il viaggio proposto però non è un mero susseguirsi di biografie ma la creazione, in scena, di un flusso emotivo che costringe lo spettatore ad interrogarsi su temi filosofici quali la follia, il dolore, la gioia ma su tutti la morte. Quest’ultima vista come atto di liberazione dalla lotta continua a cui la vita ci costringe. Liberazione dal dolore, dalla sofferenza, dalla crudeltà e dalla cinica indifferenza umana verso gli “ultimi”. La gioia dunque come emozione scaturita dal raggiungimento di uno scopo. Quale il fine ultimo dell’essere umano se non morire. In una società che nega la morte sognando e vanamente rincorrendo l’immortalità, Delbono ci ricorda che nostro malgrado il nostro compito è morire. Solo adempiendo al nostro scopo conosceremo finalmente la vera gioia, priva di dolore e sofferenza.
In “Gioia di vivere” di Henri Matisse attraverso l’utilizzo di colori molto accesi, al punto da sembrare ad una prima occhiata violenti, l’ osservatore è spinto ad osservare e concentrarsi sui soggetti ritratti e sulle suggestione che ogni singolo soggetto fa scaturire. Questo meccanismo sembra essere ripreso da Pippo Delbono in La Gioia. Ecco allora nascere sul palco una infinità di suggestioni grazie al sapiente utilizzo di diversi linguaggi d’arte quali il teatro di narrazione, la danza, il circo. Si assiste anche alla creazione di un quadro in 3d attraverso l’impiego di centinaia di barchette di carta, indumenti e foglie mentre Delbono con la sua calda e possente voce recita Mare Nostro di Erri De Luca. Lo spettacolo si chiude con la creazione del fleuriste Thierry Boutemy in un esplosione di fiori e colori che resta in tutto il suo splendore e la sua staticità anche dopo che gli attori hanno lasciato definitivamente le tavole del palcoscenico. Tutto questo e molto altro è La Gioia andato in scena al Teatro Biondo di Palermo. La prima avuta luogo il 15 febbraio non ha convinto gli spettatori per via delle precarie condizioni di salute di Delbono, visibilmente provato sul palco. Le repliche però, svoltesi fino al 18, hanno saputo restituire tutta la malinconia, la poesia e la dolcezza dello spettacolo.

Giuseppe Artale

Ultima modifica il Domenica, 25 Febbraio 2024 05:52

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