In realtà gli studiosi nel corso della storia analizzando le sue opere hanno notato un grande "filou rouge" che lega Giotto alla modernità.
Il grande pittore e letterato Cennìno Cennìni dice: "rimutò l'arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno" Giotto infatti cosi come aveva fatto Dante con la lingua, formulò e si fece iniziatore di un volgare figurativo mai sperimentato prima; si distaccò definitivamente dalla Tradizione Bizantina (ritenuta nei secoli Somma) e iniziò a vivificare i personaggi da lui rappresentati dando loro una propria identità e tridimensionalità. Diede dinamicità alla pittura che precedentemente era stilizzata e "ghiacciata".Così vediamo nell'affresco "La rinuncia agli averi" (dove spiccano le sue grandi doti sia per quanto riguarda la tridimensionalità sia l'eccellente uso dei colori) nella Basilica Superiore di San Francesco di Assisi facente parte dell' intero ciclo murale di affreschi delle "Storie di San Francesco di Assisi" 1292-1296 grazie alle quali Giotto raggiunge il suo esordio.
Il giovane pittore si trova così a lavorare insieme al suo maestro Cimabue alla Basilica sopra citata "grande cantiere in fermento,vero tempio dell'arte" con cui riesce a portare avanti la sua formazione di pittore.
Successivamente in occasione del Giubileo del 1300 va a Roma dove Papa Bonifacio VIII gli commissiona alcune opere.
Tra il 1302 e il 1305 si trasferisce a Padova e lì affresca la "Cappella degli Scrovegni", un capolavoro di forme e colori e come dice nella Stampa "Il Narratore della Recherche di Proust quando a Padova varca la Cappella degli Scrovegni, è come investito da un getto miracolato, d'un azzurro così azzurro, che «la giornata radiosa sembra aver varcato anch'essa la soglia, assieme al visitatore".
Successivamente Giotto visiterà L'Italia in lungo e in largo: Padova, Milano, Bologna, Rimini, Assisi,
Perugia, Napoli Teano e Firenze (dove morirà l'8 Gennaio del 1337)
Ed è proprio per la sua modernità per la sue opere sparse in tutta Italia che ancora oggi è un pittore studiato e conosciuto e che Expò ha deciso di dedicargli un intera mostra.
Giotto è colui che con "la forza della sua rappresentazione, è capace di travalicare il tempo e i confini geografici".