martedì, 19 novembre, 2024
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Perché sempre più i palinsesti televisivi propongono programmi dedicati alla cucina?
redatto da Federica Pulizzi
Classe:IV A, Liceo Classico " Giovanni XXIII" Marsala
Docente referente del progetto: T. Titone

Oggi i programmi dedicati alla cucina intesa come preparazione di ricette, consigli e gare gastronomiche vanno per la maggiore in tutto il mondo.

Basta scorrere un palinsesto per vedere quanto spazio occupi la cucina spettacolo.
Master Chef, Cuochi e fiamme, Chef per un giorno, Cucine da incubo, La Chef e la boss, il boss delle torte, Il re del cioccolato, Unti e bisunti, ecc..
Le trasmissioni si moltiplicano e la cucina spettacolo arriva in prima serata, è la nuova regina dei palinsesti. Trasversale, onnipresente e creata per tutti i gusti, come richiede la materia.

In Italia il primo spettacolo risale al 1974 quando debutta A tavola alle 7 condotto da Delia Scala e dopo la promozione in fascia serale venne condotto da Ave Ninchi con la collaborazione di Luigi Veronelli.
Si trattava di un programma che voleva recuperare il mangiar sano e le nostre tradizioni.
Intorno agli anni ottanta compare il programma Che fai, mangi? Condotto prima da Carla Urban e poi da Enza Sampò uno spettacolo che puntava soprattutto sui temi delle adulterazioni e dell'economia. Tra gli invitati in un ruolo marginale compare lo chef Gualtiero Marchesi.
La stagione che segna la svolta tra il nuovo e il vecchio fare cucina in tv è quella 1999-2000, con la comparsa di Gambero Rosso Channel e di una trasmissione ancora in onda La prova de cuoco, che ripropone un format inglese.
La gara gastronomica condotta da Antonella Clerici è la più popolare tra le trasmissioni di cucina tradizionale.
Gli ingredienti: Hit parade da Zecchino d'Oro, scenografie da Disneyland e grembiuli che neanche Nonna Papera riesce a mettere e poi il gioco composto da due squadre "il pomodoro rosso" ed il "peperone verde" ed una gara tra cuochi e concorrenti che si sfidano tra loro.
Sarà il piacere di mettersi alla prova in un'arte che richiede creatività ma anche disciplina. Fatto sta che i programmi di cucina spopolano. Non c'è canale, sulle reti generaliste in chiaro e sul satellite, che non abbia il suo chef di fiducia. Ognuno ha la sua fetta di pubblico, la cucina si moltiplica e si allarga complice la moltiplicazione dei canali dopo l'avvento del digitale terrestre. Le trasmissioni di cucina iniziano alle otto del mattino e finiscono anche oltre la mezzanotte.

Ma perché le trasmissioni del genere hanno tanto successo?
Sarà perché in questa perenne festa del cibo in cui poco si mangia e molto si guarda, la cucina sta diventando il nostro mondo delle fiabe. I programmi sono una sorta di antistress, offrono una distrazione attraverso il cibo, ovvero qualcosa di conosciuto, necessario e legato ai desideri e alle necessità fisiologiche. Il cibo è aggregazione e lo è in maniera così potente da innescare processi mentali che hanno effetti positivi sullo spirito anche quando la cucina e gli alimenti sono puramente visivi e teorici perché ciò che si vede in TV non lo si assaporerà mai. Il cibo rasserena, rassicura e seduce. E in tempo di crisi il cibo è ancora una delle poche cose rimaste di cui non se ne può fare a meno

Ultima modifica il Mercoledì, 13 Gennaio 2016 21:31
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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