Due parole accomunano questi termini: immediatezza e immagine. Immediatezza poiché vengono considerati i mezzi più efficienti ed efficaci in quanto raggiungono l'obiettivo prefissato: arrivare alla gente. Immagine, invece, perché la memoria visiva è divenuta la più utilizzata dall'uomo. Ma davvero crediamo ormai che i mass media siano gli unici strumenti adatti a soddisfare le nostre esigenze?
Pensiamo piuttosto all'attuale limitazione critica che comportano: gli ideatori delle pubblicità e dei programmi televisivi in genere conoscono sistemi per poter influenzare la mente umana, tutto solo a scopo commerciale.
Immagine, non più parola. Invece...
"Parola", dal latino «parabola»: la parola in sé è un racconto. Evoca pensieri, sentimenti, immagini, stravolge modi d'essere. Capace di creare significati, muove le cose. E oggi è proprio la sua grandezza a intimorire: infatti migliore è l'uso della parola, migliore è il nostro potere sulla realtà.
Racchiude in sé tutti i sensi, i contenuti, i valori: è in grado di educare, formare le menti, plasmare gli animi. Le parole combinati con i loro significati dominano le pagine bianche dei libri.
Alessandro D'Avenia ha scritto che "un libro può contenere tutto il mondo". Leopardi inoltre affermava "la lettura dei libri non ha veramente prodotto in me effetti o sentimenti che non avessi e non c'è effetto che senza lettura non avesse dovuto nascere da sé: ma pure ha accelerato e fatto sviluppare più presto". E' chiaro quindi che un popolo istruito, curioso, affamato di cambiamenti non soddisfa la sete di potere di coloro che guidano le nostre terre.
In particolare, se la parola si compie, si esprime (come avviene nella stesura di un libro), riesce a portare alla luce anche ciò che dovrebbe o potrebbe rimanere nascosto. Dunque può anche sorprendere, distruggere, ferire, rivoluzionare.
In una società che cerca di ridimensionare la realtà, di circoscriverla a ciò che più è comodo ad essa stessa, non può permettere che la lettura allarghi gli orizzonti visivi di ciascuno.
Alla lettura consegue infatti l'"informazione": la parola informa, rende consapevole e cosciente relativamente a una situazione e la mia conoscenza è nociva agli occhi di chi invece vuole restringere e limitare le mie possibilità d'essere.
Autentica, nuda, induce a riflettere anche su cose mai pensate.
Non lasciamoci ingannare dunque: "un uomo che legge ne vale due".
Mentre l'immagine che ci viene consegnata siamo in grado solo di recepirla e assorbirla, la pagina del libro suscita una riflessione completamente mia, non condizionata da esterni.
E' la ragione per cui un libro può essere letto svariate volte: non esiste un'esclusiva riflessione sull'argomento, leggere è il cibo della mente e non esiste esercizio migliore per allenarla e svilupparla.
E' un momento solo nostro, nel quale la realtà che appare ai nostri occhi può radicalmente trasformarsi.
"La lettura è l'antidoto più valido contro il potere di suggestione dei tramiti spettacolari di diffusione culturale."
Un libro è fonte di arricchimento ed è stato sempre alla base del progresso dell'uomo. Cultura. Anche la cultura è fatta di libri.
La parola, i libri, ci regalano sensazioni uniche e non siamo neanche obbligati a dar loro qualcosa in cambio per questo dono!
Non leggiamo allora solo per istruirci o divertirci, "leggiamo per vivere".
La parola: significato e significante
redatto da Ottavia Corallo
classe II^A, liceo classico Umberto I^ RG
Docente referente del progetto: Mariline Corrao
Tecnologia. Televisione. Telefono. Computer. Tablet. Laptop. Reflex.
La Redazione
Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.
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