venerdì, 19 aprile, 2024
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Uno sguardo nel...
redatto da Figlioli Noemi, Greco Miryam, Rallo Eliana Lucia.
Classe 2AT, Istituto Tecnico Statale " G. Garibaldi" Marsala
Docente referente del progetto: Teresa Titone

Uno sguardo nel deserto del Sahara con gli uomini blu per ammirare tutte le suggestive espressioni degli spazi desertici, dai palmeti lussureggianti delle oasi ai plateau rocciosi del deserto roccioso (Hamada), dalle piccole dune di tamerici alle grandi dune del mare di sabbia del grande ERG.

Partiamo dalla città di Ouarzazate.
Ouarzazate è situata nella valle del Dadès, all'incrocio della valle del Draa (nella zona centrale del Marocco), a ridosso del deserto sabbioso del Sahara.
Il Marocco è un paese mediterraneo, però qui a sud non si ha la sensazione di trovarsi in un paese Arabo, ma in territorio Africano.
Questa è la terra dei berberi, o degli imazighen, degli ''uomini liberi'', come questo popolo chiama se stesso. Esistono diverse tribù, tra cui i cabili o tuareg, che erano già conosciuti ai tempi degli antichi egizi. Il nome Tuareg è stato dato loro dagli arabi e sta a significare " gli abbandonati da Dio" per via della loro opposizione alla dottrina di Maometto.
Sono chiamati anche "Uomini Blu" perché si vestono di abiti di lana,materiale molto isolante , di colore blu, che a poco a poco tinge la loro pelle.
Le donne occupano un posto privilegiato, godono da sempre di una grande libertà ed indipendenza, caso unico nel mondo islamico.
La donna partecipa con il marito alle riunioni, dove può esprimere il proprio parere, non porta il velo ed educa i figli.
La famiglia tuareg è monogamica cioè formato dall'unione di un uomo e una donna e la discendenza è matrilineare: il figlio,cioè, appartiene alla tribù e alla classe della madre anziché del padre.

I Berberi si muovono in queste terre da millenni allevando cammelli e capre. In alcuni casi hanno costituito anche degli insediamenti.
Una delle città berbere più antiche, Ait Ben Haddou, sorge ai piedi dell'Alto Atlante, se il nome di una città comincia per ''Ait'' significa che è stata fondata dai berberi. Tra il XII e il XVI secolo ad Ait Ben Haddou si formò un agglomerato di abitazioni di fango fortificate.

Tutte le produzioni cinematografiche ambientate nel deserto, sono state girate qui.
Ma la politica recente a costretto i nomadi berberi a cambiare il loro stile di vita. Dopo conflitto tra il Marocco e l'Algeria il confine dei due paesi è chiuso.
Il modo migliore per esplorare e conoscere il grande Erg si trova ai margini del deserto del Sahara, a soli 50 chilometri dal confine con l'Algeria e a 30 chilometri da  Erfoud, si trova la piccola cittadina di Merzouga, un'oasi  immersa tra giganti dune di sabbia fine che raggiungono anche i 250 metri di altezza e si estendono per oltre 20 chilometri.
Merzouga si trova lungo la strada delle carovane, vicino a Erg Chebbi, la duna più alta del Marocco, ed è la meta ideale per tutti coloro che desiderino fare un safari in cammello nel deserto, in modo da avere un' assaggio della vita berbera, e trascorrere una notte nel Sahara. All'alba e al tramonto regala ai viaggiatori uno spettacolo di luce meraviglioso che sfuma dal giallo oro, al miele e all'ocra.
Erg Chebbi è un mare di dune che copre un'area di 22 km quadrati. Il colore della distesa di sabbia dalle forme mutevoli va dal rosso aranciato al dorato. Si tratta di una delle zone più visitate del deserto in Marocco.

La vita nel deserto non è affatto male se solo di notte facesse più caldo: bisogna coprirsi bene perché la temperatura scende quasi fino allo zero.
Ogni giorno bisogna impacchettare e caricare sui cammelli ogni cosa. Per i nomadi impacchettare è un'arte.
Un cammello può trasportare fino 300 kg, che si raggiungono già solo con le tende,i cammelli con le loro zampe larghe e i piedi muniti di un morbido cuscinetto plantare, non affondano nella sabbia.

Nel deserto si imparano tante cose come ad esempio che:

nel deserto farsi la doccia è un gesto superfluo,l'aria è così secca che anche la più piccola goccia di sudore si asciuga e non si puzza.
Anche il cibo si conserva più a lungo.
E' meglio non far cadere niente a terra, soprattutto di notte.
La sabbia inghiotte qualsiasi cosa. Camminare sulla sabbia è molto faticoso.
Sul cammello c'è molto spazio e si sta comodi, si può stare seduti e ammirare il paesaggio.
Il deserto ha un panorama molto più vario di quanto si possa pensare.

La notte quando il sole tinge il deserto di un rosso sempre più intenso e il cielo diventa sempre più blu ci si meraviglia che tinte del genere esistano davvero.
Durante la notte se si guarda in alto con attenzione si vedono i satelliti che attraversano il cielo stellato.
"Dio ha creato terre coperte di acque perché l'uomo le abitasse, poi ha creato il deserto, perché l'uomo vi trovasse la sua anima" (proverbio Tuareg)

Ultima modifica il Venerdì, 29 Gennaio 2016 12:34
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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