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INTERVISTA a VALERIA GOLINO, PREMIO DUSE AD ASOLO ART FILM FESTIVAL - di Francesco Bettin

Valeria Golino a Asolo. Foto Annalisa Scarpa - Kromeidon.com Valeria Golino a Asolo. Foto Annalisa Scarpa - Kromeidon.com

VALERIA GOLINO RICEVE IL PREMIO DUSE AD ASOLO ART FILM FESTIVAL

Sorpresa più che positivamente dal borgo di Asolo, "un posto meraviglioso che non conoscevo, non ci ero mai stata", Valeria Golino ha ricevuto il Premio Duse nel borgo trevigiano, nell'ambito delle giornate di "Asolo Art Film Festival". Raccomanda subito, scherzosamente, di non farle domande difficili. La incontriamo nella hall dell'albergo che la ospita, dorme infatti nella stessa stanza dove dormiva Eleonora Duse mentre le stavano costruendo la casa. La stessa Duse infatti nominò a sua ultima dimora proprio Asolo, comune nel quale volle anche essere sepolta, e dove appunto riposa nel piccolo cimitero dell'antico borgo.

Signora Golino, che sensazione si prova a essere nei luoghi della Duse?
Bellissima, penso non ci sia nessuna persona paragonabile a lei, sia perché è stata la più grande attrice di tutti i tempi, un essere eccezionale, sia perché se è diventata una leggenda, un mito che lascia traccia di sé anche dopo cent'anni, qualcosa vorrà pur dire. E' stata molto talentuosa, ha avuto un modo di recitare che non era mai esistito prima.

Quindi un confronto fra un' attrice come lei e la Duse non si può fare?
No, credo anche di non avere certo lo stesso carisma. Io come tanti miei contemporanei non sono pioniere di nulla, come invece è stata lei. Era una grandissima attrice, noi siamo un po' più derivativi da quel tipo di artisti e da quelli che sono venuti anche dopo. Anche senza dire niente, penso che avesse una faccia incredibilmente bella ed espressiva. Lei era la sua voce, i suoi gesti.

Lei è attrice, regista e anche produttrice. Si sta assistendo a un cambiamento del cinema che potrebbe portare a nuovi orizzonti. Come lo vede?
Un po' mi preoccupa il rischio che le sale si svuotino del tutto. In Italia c'era anche prima dell'avanzo delle nuove piattaforme questo fenomeno. Il pubblico italiano e il cinema hanno preso le distanze da tempo, adesso certo la distanza è diventata maggiore. Io penso però, lo spero, che sia ancora un momento di transizione. C'è del buono anche nel nuovo, è sempre cinema questo modo di esprimersi veicolato da strumenti diversi. Non voglio dunque essere impaurita da questa cosa. Penso che il cinema si assesterà, forse diventerà un po' più d'elite, anche se non lo so che cosa succederà veramente. E' chiaro che siamo in un momento di disordine, come tutti i momenti che riguardano i grandi cambiamenti.

A proposito dei social network, lei cosa ne pensa?
Non ho Facebook né Instagram, né altro. Trovo che rappresentare noi stessi nel modo in cui vorremmo essere percepiti non sia interessante, e nei social c'è un continuo rappresentarsi. Per me l'irreperibilità è più importante, è un lusso. Nonostante anch'io mi trovo pupazzo di questa cosa, quando mi "postano", ma almeno non per mia scelta.

E' sempre importante che esistano i festival, e le manifestazioni che promuovono l'arte, il cinema, il teatro?
Assolutamente si. Contano tantissimo, è per questo che sono qui ad Asolo anche. Hanno sempre contato molto, sia per l'arte che per le persone stesse, che creano movimento, pensiero, scambio. Sia pubblico che addetti ai lavori. Che continuino sempre.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Lunedì, 24 Giugno 2019 21:26

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