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Diodato. Storie di un’altra estate – regia Francesco Di Giorgio. (IN STREAMING) -di Francesca Myriam Chiatto

Docu – serie
Regia F. Di Giorgio
Scritto da A. Diodato, D. Corallo, R. Rizzi, M.G. Trippa
con G. Attorre, C. Mollica, V. Pagano

Capoprogetto RaiPlay V.Vetrulli
Produzione ATOMIC
Disponibile su RaiPlay

L’attesa. Le ore interminabili di coda al freddo, sotto il sole o senza mangiare. Il chiacchierare irrefrenabile di tutto quello che hai fatto durante la giornata, ma soprattutto il parlare delle emozioni che stai provando o forse balbettare le emozioni che stai provando. Le gomitate. Le strategie per infilarsi tra la folla e arrivare in prima fila. Gli striscioni. Le fasce che compri un attimo prima e agiti tra le mani o annodi fra i capelli. I volti arrossati e accaldati. Le persone che conosci, le amicizie che nascono. E poi, le prime note. L’apertura e poi, finalmente, lui o lei o loro. Il tuo idolo. Quello che hai sempre sognato di vedere esibirsi dal vivo e che lì, in quel momento è davanti a te. Non poi così distante. Finalmente. E poi le urla, le mani, le lacrime, la frenesia. Ritrovarsi senza voce e poi, quando tutto finisce, la magia che resta nell’aria, quella nuvola di fumo da palcoscenico che ancora aleggia rarefatta e che ti fa tornare a casa stordito e svuotato dalle mille emozioni che hai attraversato in quelle due, forse tre ore. E la classica domanda: «com’è stato?» e il sorriso ancora stampato che risponde al posto tuo: unico. Ecco, tutto questo, se si potesse descrivere, sarebbe un concerto. Se si potesse imprimere su un foglio quello speciale microcosmo racchiuso nello spazio di un concerto, sarebbe questo. Ed è anche una delle cose che più ci manca. Però c’è da dire che delle valide ed interessanti alternative sono state realizzate. Otto episodi di circa 15 minuti l’uno su RaiPlay. Sto parlando di Storie di un’altra estate, la docu – serie che ha per protagonista Antonio Diodato, a qualcuno noto “soltanto” per la vittoria al Festival di Sanremo 2020, ma per tanti altri molto di più. Chiunque abbia voglia di compiere un viaggio attraverso la bellezza verso un orizzonte di futuro, si trova nel posto giusto. Perché questo è in effetti un viaggio, ma è anche un concerto (quelli all’aperto e distanziati della scorsa estate), una storia, la sua storia che però contiene altre storie e si intreccia inevitabilmente con altri racconti, con le città e i mondi al loro interno e quello che per Diodato significano questi mondi, così come le persone. E la parola “persone” non è usata a caso, perché dietro l’artista, dietro Antonio e dietro i suoi compagni di queste puntate, da Michele Riondino a Massimo Martelli a Manuel Agnelli, da Rodrigo d’Erasmo a Daniele Luchetti a Ferzan Ӧzpetek e altri, c’è sempre la persona e quando scopri che dietro un così grande artista c’è una persona ancora più grande, si compie la vera vittoria. In un dialogo continuo tra la quotidianità dei momenti come i tempi della scuola a Taranto, l’ospedale di nascita ad Aosta e i luoghi che sono diventati del cuore successivamente, come Roma, Milano, Venezia, il percorso va tutto verso la bellezza, incontrando il respiro del mare, le voci degli amici ed i posti in cui sentirsi a casa. Tra le origini e il presente, sempre tramite tappe di vita, musicale e non solo, verso un orizzonte in cui crediamo ancora, parafrasando un po’ la canzone Un’altra estate, scritta durante il lockdown fatto di una solitudine milanese, per un’estate molto diversa, ma col pensiero immerso nella natura e nel mare. Un anno di successi, nonostante l’atmosfera spesso di dolore e di difficoltà, un anno di cammino verso mete nuove, inaspettate, a riscoprire quella bellezza fuori e dentro di sé. La usa spesso la parola bellezza, Antonio (ci viene inevitabilmente di chiamarlo per nome, come fosse il tuo vicino di casa o un amico che ospiti volentieri), perché la bellezza porta fortuna, la bellezza va salvaguardata, va cercata ed ha qui il significato profondo delle sensazioni che proviamo. Ricorda un po’ quella che per uno degli scrittori più poetici e al contempo più realistici nel raccontare, Alessandro D’Avenia, è la “ri-bellezza”, ovvero il ribellarsi a tutto ciò che è apatico, ma anche a tutto quanto non ci fa apprezzare il nostro presente, quel che abbiamo e che possiamo scoprire nelle cose e nelle persone, non fermandoci alla superficialità. Una rivoluzione silenziosa fatta usando come arma soltanto la bellezza, scoprendo ogni giorno qualcosa in più e guardando il mondo con occhi diversi, con uno sguardo di bellezza, appunto. La vita meravigliosa è anche adesso e tocca fare rumore per viverla, senza perderla fino a farci scomparire (e i veri fan potranno in questa frase cogliere molti altri riferimenti!). Otto puntate che raccontano, anche visivamente, di canzoni nate per un commerciante di olio e ricambi d’auto, per celebrare la vita in ogni suo aspetto, in ogni suo contrasto, per dare voce anche a chi non ce l’ha, per comunicare. Ma non si raccontano solo canzoni, si sprigionano coriandoli di vita. Insomma ci mancano i concerti, ci mancano i contatti, ci mancano tante cose. Ritorneremo, ma nel frattempo godiamoci le Storie di un’altra estate di Antonio Diodato.

Francesca Myriam Chiatto

Ultima modifica il Sabato, 27 Febbraio 2021 17:51

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