Commovente. Se la storia tra Esmeralda e Quasimodo, scritta da Victor Hugo nel contesto della Chiesa di “Notre Dame” di Parigi, è giunta in palcoscenico sotto forma di balletto, lo dobbiamo al caso. Un giorno il coreografo e ballerino Roland Petit entra in una libreria e s’imbatte nel libro di Hugo. Lo legge e subito ne trae un libretto da coreografare per la sua compagnia, lo fa musicare e lo mette in scena perché portatore di un grande messaggio: la diversità del gobbo Quasimodo, abbandonato dai genitori fin dall’infanzia e preso dall’Arcivescovo Frollo come campanaro di Notre Dame, è soggetto da amare, e lo fa amare da una donna, Esmeralda, che appartiene ad un’altra diversità: una comunità di zingari. È chiaro che Petit è affascinato dalla denuncia del tema. Con una creatività diversa dai soliti stilemi di allora, coinvolge il compositore Maurice Jarre e il costumista Yves Saint Laurent, luci Jean-Michel Désiré, che si allineano alla sua contemporaneità innovativa.
Notre-Dame de Paris di Roland Petit. Bakhtiyar Adamzhan (Quasimodo). Foto Fabrizio Sansoni-Opera di Roma
Montato per sequenze misurate con un lessico coreografico che miscela gesti quotidiani, semplici, con codici classici, affidati al “corpo unico” dei gitani, offre ai personaggi caratteri ben definiti che fanno del suo evento teatro totale.
La Esmeralda di Susanna Salvi, è convincente nelle diverse fasi delle sue scene, netta, pulita nei movimenti, seducente e amorevole, si è fatta ammirare e applaudire a scena aperta. Il Quasimodo di Bakhtiyar Adamzhan, ottimo e partecipato nel vivere la sofferenza della sua diversità, ha interpretato il personaggio con sincerità di sentimenti; anche lui applaudito a scena aperta. Il corpo di ballo ha dato spettacolarità all’evento rimontato da Gillian Whittingham per energia e unità d’azione.
Luigi Bonino ha dato carattere e intensità a tutti i protagonisti della storia.
Notre-Dame de Paris di Roland Petit. Susanna Salvi (Esmeralda). Foto Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2021
È bene precisare che Roland Petit dal romanzo di Victor Hugo, che spazia in più temi legati al periodo in cui colloca la storia, ha abbracciato la denuncia politica della discriminazione. Oggi, argomento di grande attualità.
Notre-Dame de Paris di Roland Petit. Walter Maimone (Frollo). Foto Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2021
E bene ha fatto la direttrice Eleonora Abbagnato che da tre anni aspettava di metterlo in programma.
Il pubblico del Teatro dell’Opera di Roma, in presenza ridotta per ragioni sanitarie, ha tributato prolungati e sentiti applausi. Si replica fino al 19 settembre. Merita per intensità di partecipazione per ricchezza di emozioni.