Notte dei Poeti – Nora ( Cagliari)
Dall’8 al 27 luglio
“La Morte, ovvero Il pranzo delle domenica” di Damiano Dammacco
Fabrizio Bentivoglio: La solitudine del Satiro, di Ennio Flaiano
“Una Guerra” di Michele Santeramo, con Anna Foglietta
Franca Masu : Fado amore mio
Paolo Jannacci : Concento con Enzo
Metamorfosi di Ovidio con Nina Pons
“Lettura clandestina” (da ‘La solitudine del satiro’) di Fabrizio Bentivoglio
"Medea", di Mattia Sebastian Giorgetti, con Benedetta Laura’, Elisa Bruschi e Anna Germani
Premessa: troppo lunga sarebbe la lista degli spettacoli allestiti quest’anno a Nora. Nè io li ho visti tutti. E tra quei pochi che ho visto segnalo quelli che mi sono parsi di maggior sostanza. è, questa, la 42 edizione della ‘Notte dei poeti’ . E gode, mi pare, di buona salute. Nulla (o poco) di nuovo, certo. Non nuove pieces nè nuove produzioni. Le produzioni costano e di danari ne circolano ormai pochi. Ci si è cosi acconciati a una rassegna, limitata, agile nei formati, pochi i cantanti, niente orchestre e masse artistiche, con pochi attori in scena. Ma, ancorchè necessariamente limitato, tuttavia lo sguardo che le Notti di Nora offrono sul teatro italiano è sufficientemente rappresentativo.
Anna Foglietta
Un filo sembra percorrere questa edizione. Quello del mare. Il mare come sfida, come limite e come nemico. Il mare come luogo di dolore. Il mare come tragedia. Sia quella classica (Medea) sia quella quotidiana dei barconi che si sfasciano e dei migranti che muoiono annegati (Una Guerra). O quella che echeggia nei canti delle prefiche e delle donne delle sponde meridionali del Mediterraneo (The last lamentation). “Una guerra” recitata dalla Foglietta è la storia di una donna in fuga dal suo paese in guerra con i suoi due bambini. Raggiunto il mare, si imbarca – come tanti, come troppi – su un rottame. Naufraga. Aggrappata con una mano ad un legno, con l’altra puo’ tenere a galla soltanto uno dei suoi piccoli. Una madre che non ha altra scelta che condannare a morte uno dei suoi figli per salvare l’altro e sè stessa. Ma quale scegliere? Come puo’ una madre scegliere? La Foglietta è molto efficace nel rendere il tormento di quella madre alla ricerca di un barlume di amore e di giustizia in un universo sordo e indifferente sia all’uno che all’altra. Il suo gesto è eloquente, la sua ‘vis dramatica’ potente e contenuta. Ha recitato il suo monologo di 70 minuti senza una esitazione, sempre in perfetto controllo di gesto e voce. Aggiungo che l’impegno della Foglietta non si limita al teatro: fondatrice e direttrice dell’Onlus “ Every Child is my child”, è quotidianamente impegnata nel soccorso ai bambini in zone di guerra. Ed accetta con gratitudine eventuali donazioni. The Last Lamentation è una lugubre lamentazione di dodici donne vestite di nero che piangono sulle tragedie del mare. Del Mediterraneo, il mare piu’assassino. Suggestive le loro figure stagliate sullo sfondo di una costa scabra, desolata, carica di un lungo e tremendo passato evocato dai resti della citta’, prima fenicia e poi romana, di Nora. E deturpata da una impalcatura di tubi Innocenti rimasta li dal defilè di Dolce e Gabbana. Poi i concerti. Il fado di Franca Masu, in omaggio a Amalia Rodriguez: voce triste di un altro mare, dalle lontananze incolmabili, dove la tragedia si stempera in ‘saudadè. E Paolo Jannacci, a rievocare l’ombra del padre. Infine la Medea di Giorgetti a completare questa trilogia sul mare di cui riferiremo a parte.
Attilio Moro