giovedì, 21 novembre, 2024
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AL TEATRO TORDINONA, “SCHEGGE D’AUTORE”. Festival della Drammaturgia Italiana – XXI^ Edizione.- di Mario Mattia Giorgetti

La drammaturga Violetta Chiarini, nella sede del Piccolo Teatro di Milano, nel corso della cerimonia del Concorso Autori Italiani, riceve la targa che attesta la sua vittoria per il suo testo “Von Karajan l’avrebbe fatto un baffo”. La drammaturga Violetta Chiarini, nella sede del Piccolo Teatro di Milano, nel corso della cerimonia del Concorso Autori Italiani, riceve la targa che attesta la sua vittoria per il suo testo “Von Karajan l’avrebbe fatto un baffo”.

AL TEATRO TORDINONA
“SCHEGGE D’AUTORE”  
Festival della Drammaturgia Italiana – XXI^ Edizione
Rassegna di corti teatrali, monologhi e atti unici
Dall’ 1 al 13 ottobre 2024

Roma Da. martedi 1 ottobre si è aperto il sipario del Teatro Tordinona per la nuova, ricchissima edizione di “SCHEGGE D’AUTORE”, il Festival della Drammaturgia Italiana, ideato da Renato Giordano, giunto quest’anno alla sua XXI edizione e svolto in collaborazione con lo SNAD, il fondo PSMSAD-INPS, e la FUIS

Nuovi autori e interpreti si sono sfidati sul palco dello storico Teatro Tordinona per dar vita all’appuntamento che, anno dopo anno, si è riconfermato tra i più apprezzati e seguiti della Capitale.

Tanti i testi selezionati dall’attenta Giuria, che sono pervenuti durante l’anno, monologhi, corti e atti unici. I testi sono stati portati in scena ognuno per tre sere consecutive, fino al 13 ottobre, serata finale di premiazione. Un’edizione che si caratterizza per interessanti lavori realizzati da importanti nomi del teatro italiano, ma anche un’occasione di grande visibilità per i nuovi autori e attori emergenti.

Dal 1 ottobre alle ore 21.00,  si è iniziato con i primi quattro corti, replicati il 2 e 3 ottobre: “Il pappagallo” di Massimiliano Perrotta:  è la storia attuale di due anziani nonni ritenuti ingombranti in famiglia. Hanno seguito, Alessandro Iori che ha porta in scena “Il mio mondo di dentro”: la storia di una donna che dal carcere ripensa alla sua vita. Poi la volta dell’’autore Salvatore Scirè con “Quella mattina di settembre”:  è la storia di Raffaele Persistetti e del suo atto di coraggio a Porta San Paolo contro le truppe tedesche. Renato Giordano con “Il ritorno di Pulcinella” mette in scena un Pulcinella romantico che dopo un viaggio torna dalla sua Colombina. 

Nei giorni 4-5-ottobre, alle ore 21.00 domenica alle ore 17.00,  sono andati  in scena il corto “In garage”, di Liliana Paganini; a seguire “Maya Plisetskaya: il cigno bianco” di Natalia Simonova che ha messo in scena la straordinaria vita della prima ballerina del teatro Bolshoi. Anna Hurkmans ha messo in scena “Eva Duarte, la donna che voleva entrare nella storia” che racconta la vita di Evita Peron. Nelle stesse sere, Sara Calanna e Gioacchino Spinozzi hanno presentato il corto “Bada!”.

Nei giorni 8-9-10 ottobre alle ore 21.00, si è proseguito con il corto, di Marco SaniMi dovrete uccidere” che mette in luce uno stato di sofferenza di Pierpaolo Pasolini e a seguire Laura de Luca con “Adamo: un’intervista impossibile”, il “Il trovaroba” di Daniela Bartolomei e “Von Karajan m’avrebbe fatto un baffo” di Violetta Chiarini

Da oggi 11, poi il 12 ottobre alle ore 21.00 e il 13 alle ore 17.00 andranno in scena “Trilly” di Cristina Maria Russo, affronta il tragico tema della violenza sulle donne; “Voci, l’ultima notte della divina” di Carlangelo Scillamà, racconta le fragilità del’ultima notte della immensa Callas, seguono ”Salolita” di Renato Capitani, e “Puccini, l’ultima notte in riva al lago” di Giancarlo Gori
Il giorno 13 ottobre hanno avuto luogo le premiazioni dei vincitori decisi da una giuria prestigiosa.
Oltre al miglior Corto, atto unico e migliori attori è stato assegnato Il Premio speciale della sezione internazionale a Christian Bobin e Il Premio alle arti figurative a Mauro Pallotta in arte Maupal 
Il Festival, organizzato dallo SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici e Radiotelevisivi) con la direzione artistica di Renato Giordano ed il contributo dell'INPS – Fondo PSMSAD, e della FUIS è dedicato agli autori teatrali italiani. 
In venti anni di festival sono andati in scena circa 700 nuovi testi. Un evento unico, dove la scrittura drammaturgica è protagonista, in un paese in cui per i nuovi autori è sempre più difficile andare in scena. 
Un Festival coinvolgente, ma anche un osservatorio sulla vitalità del teatro e le sue continue evoluzioni.

Una riflessione 
sul Festival della Drammaturgia Italiana

Con il Teatro Tordinona, abbiamo avuto uno storico rapporto, presentando tanti lavori, tra cui amiamo ricordare testi di Carlo Terron, di Yannis Hott, di quest’ultimo citiamo “Edipo, Ultimi Atti”,  con il sottoscritto e Vincenzo Bocciarelli, replicato per cinque sere, nel gennaio del 2023.

Ora, è bene dirlo, è stato ospitato un testo che ha ricevuto il Premio Autori per l’Europa, indetto da Sipario, esattamente “Von Karajan m’avrebbe fatto un baffo” di Violetta Chiarini, che era anche regista è stata una interprete eccellente. Testo e interprete hanno meritato la dovuta attenzione da parte del pubblico presente.

Quello che desideriamo portare alla luce è il rapporto economico tra la direzione del teatro e gli artisti partecipanti.

Allora, abbiamo saputo che i soggetti alla rassegna  devono inscriversi ai cosiddetti Premi,  pagando 150 euro, cadauno;  quindi per le tre recite, il teatro ha incamerato, senza rilasciare fattura o ricevuta, 600 euro;  inoltre, su ogni spettatore il teatro chiede 3 euro per la “Tessera Teatro”. Immaginiamo che abbiano avuto una media minima di 30 persone a sera, per un totale di 90 persone per le tre repliche, il ricavato ammonta per il teatro a 270 euro: totale per ogni ciclo di recite 870 euro. Il ciclo della rassegna comprendeva 3 incontri, quindi 870 per tre incontri fa: 2.610 euro. Inoltre, ci sarà il contributo  dell'INPS – Fondo PSMSAD, e della FUIS che è dedicato agli autori teatrali italiani, cioè allo SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici e Radiotelevisivi), organizzatore del Festival, con la direzione artistica di Renato Giordano, di cui è anche presidente.

E, forse, anche quelli del Ministero per l’esercizio teatrale, previsti dalla normativa. Ai soggetti, sappiamo per nostra esperienza, che va l’incasso del 70 per cento delle tre serate di lavoro, con un biglietto a costo 10 euro. Avendo immaginato un minimo di 30 persone, l’incasso sarà di 300 euro a sera, per tre sere, uguale a 900 euro, di cui il 30% al teatro (rimangono 630 euro da dividersi per quattro soggetti, tanti sono i partecipanti ad ogni singola proposta), però a carico dei soggetti c’è il montaggio luci, audio, e serate lavorative dei tecnici indicati dal teatro, e, infine, la tassa erariale della Siae che incide sull’incasso, escludendo eventuale diritto d’autore. Insomma, la rassegna mette in mostra l’ambizione umana e professionale dei partecipanti che desiderano farsi conoscere, apprezzare, ma a che prezzo. Diamine! Infine, non viene reso noto in cosa consistono i premi a chi vince. Non c’è che dire: è una bella trovata di Renato Giordano, dottore in medicina, ex attore, come si dichiara, regista, drammaturgo, presidente di varie associazioni, che da oltre 21 stagioni presiede a questa rassegna. Una domanda: che fine fa la cifra dei denari che entra, sempre positiva, molto superiore ad un eventuale affitto del locale Tordinona, anche fuori sicurezza, tanto è  vero che agisce come club con tanto di tessera rilasciata al momento al singolo spettatore? Vorremmo saperlo. Anzi, partecipanti chiedetelo.

Ultima modifica il Mercoledì, 16 Ottobre 2024 18:12

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