NON UNA DI MENO
di Manlio Marinelli
da Le Troiane di Euripide
Regia: Lia Chiappara
Interpreti: Stefania Blandeburgo, Giulia Rupi e Silvia Scuderi
Scene e costumi: Lia Chiappara
Luci: Fiorenza Dado e Gabriele Circo
Produzione: Teatro Libero di Palermo
Lunaria Teatro, Piazza di San Matteo. Genova, 23 luglio. Sestri Levante, 24 luglio 2019
La XXII edizione del Festival in una notte d'estate di Lunaria Teatro prosegue con Non una di meno, originale rilettura de Le Troiane di Euripide. La pièce dell'autore greco presenta già alcuni tratti di novità che Manlio Marinelli, dramaturg del Teatro Libero di Palermo, rielabora e attualizza felicemente. Lo spettacolo, produzione del teatro palermitano, ha portato in quella che è oramai la casa genovese di Lunaria Teatro uno spettacolo in cui ogni elemento si mostra animato da grande vitalità. La scenografia nella quale le tre attrici agiscono mostra un luogo fisico che mescola l'elemento classico originario e una componente attuale e smarrita. Nello spazio scenico si trovano infatti due colonne, una delle quali atterrata, ed elementi tipici di una spiaggia. Ecuba, Andromaca e Cassandra sono i tre personaggi in scena che ora alternano ed ora fondono due dimensioni distinte. Le parole che Euripide affida a loro vengono rielaborate da Marinelli così da renderle sospese tra due mondi diversi. L'autore di questa bella riscrittura va oltre mostrando l'attualità del classico e il messaggio inestinguibile di un teatro che arriva ancora oggi al pubblico con immediatezza. Se il tema antimilitare originario risulta attenuato, non lo è quello del dolore. È il caso del sentimento reso da Giulia Rupi nell'interpretazione di Andromaca, madre segnata per sempre dall'esperienza della morte del proprio figlio. A questo si aggiunge una acuta attualizzazione nel mostrare le tre eroine in fuga in attesa di una barca per intraprendere con coraggio un rischioso viaggio verso una nuova vita. Ecuba (Stefania Blandeburgo) e Andromaca (Giulia Rupi), un tempo regina e principessa, indossano abiti comuni e poveri. Cassandra (Silvia Scuderi) invece veste una sottile camicia da notte. Cassandra appare come un personaggio che aggiunge originalità alla rilettura del testo, eppure Silvia Scuderi sa conferirle aspetti che spiccano sulle altre due. Sebbene Cassandra entri in scena in un secondo momento ha fin da subito una presenza e fisicità che imprime i segni più profondi nello spettacolo. La follia e la sfrontatezza di Cassandra, a mascherare il dramma interiore del personaggio, sono rese con battute crude e pungenti. Le tre brave attrici mettono in scena un testo dalle battute rapide e ritmate, spostandosi senza soluzione di continuità attraverso tematiche ora originali e ora di stringente attualità. I tre personaggi sono portatori di una visione e di un'identità che, pur partendo da punti diversi, convergono in un destino aperto alla speranza e alla riscossa. Questa è il tratto caratterizzante della rilettura del testo di Manlio Marinelli, capace di rendere onore al teatro classico mostrando l'attualità di alcune tematiche. Così il breve ma intenso monologo di Stefania Blandeburgo, efficacemente convive con quelli moderni e dinamici espressi dalla Cassandra di Silvia Scuderi. In questo modo la rilettura non tradisce lo spirito del testo originario, anzi ne trasmette integro il messaggio nel presente. Non una di meno si dimostra uno spettacolo che, pur nella sua immediatezza, è ambizioso e complesso. Le tre attrici, sospese su più piani espressivi, sono molto brave e apprezzate per la capacità che hanno di suscitare le emozioni e la curiosità dell'uditorio in attesa, come le tre, della loro riscossa. Il numeroso pubblico, affascinato da una rielaborazione brillante, da una regia equilibrata e dalle ottime interpretazioni delle tre interpreti, ha tributato lunghi e calorosi applausi finali.
Gabriele Benelli