Rossini in Germania
Festival Rossini in Wildbad 2019
Alla scoperta delle rarirà dell'Opera italiana e dell'arte del Belcanto di inizio Ottocento
È giunto alla 31a edizione, il festival Rossini in Wildbad. Belcanto Opera Festival che sta animando dall' 11 al 27 luglio 2019 la città termale tedesca della Foresta Nera, legata al nome di Gioachino Rossini, specializzata nell'opera del primo Ottocento e all'arte del Belcanto, da cui il sottotitolo. La rassegna musicale prese avvio nel 1989, sfruttando la presenza del piccolo teatrino di tardo ottocento costruito poco dopo il soggiorno di Gioachino Rossini in questa località nel 1856. Il festival si propone di valorizzazione non solo le opere del compositore pesarese in versione critica, ma il complesso della produzione lirica dei primi decenni dell'800, spesso misconosciuto dei vari Saverio Mercadante, Nicola Vaccaj, Johan Simon Mayr o Giacomo Meyerbeer, come Manuel Garcia e Morlacchi e il fuori repertorio di Bellini e Donizetti. Assunse agli onori delle cronache musicali nel 1992, quando, in occasione dell'Anno Rossiniano, dopo un avvio stentato, venne chiamato alla direzione artistica il regista Jochen Schönleber, tutt'ora attivo, che operò a stretto contatto con Alberto Zedda che, come responsabile del ROF di Pesaro e curatore delle edizioni critiche dell'opera rossiniana, garantì e sostenne la qualità della ricerca musicologica intrapresa dal piccolo festival tedesco. Zedda stesso fu protagonista nel 2000 di una memorabile ripresa L'equivoco stravagante di Gioachino Rossini. Nel 2005 il teatro fu riaperto con madrina il soprano Joan Sutherland e Richard Bonyng sul podio, in una edizione della negletta Semiramide riconosciuta di Giacomo Mayerbeer. Dal 2011 Antonino Fogliani è il direttore musicale. Attiva è l'Accademia di canto per giovani artisti per specializzarsi su quel tipo di repertorio belcantistico a stretto contatti con l'Accademia di formazione del Maggio Musicale Fiorentino e la rassegna Solobelcanto di Montisi (Siena).
Nell'edizione 2019 Rossini in Bad Wildbad filo conduttore sono stati i rapporti dei compositori prescelti e il mondo teatrale di Venezia. Presentata la versione integrale dell'edizione ferrarese il Tancredi di Gioachino Rossini espressamente commissionato dal teatro La Fenice di Veneziaper la stagione del 1813 e riadattato con finale tragico per Ferrara nello stesso anno. Un allestimento in forma moderna, abbastanza fisico, creato dal direttore artistico Jochen Schönleber ben articolato nel piccolo palcoscenico del Kurtheater della cittadina e presentato in anteprima a Cracovia nel giugno scorso. In gran parte giovani sono stati i protagonisti che si stanno imponendo in questi ultimi anni all'attenzione del mondo lirico, come il soprano Elisa Balbo nel ruolo di Amenaide (ancora un po' acerba nel affrontare le ardue tessiture del finale d'opera) o il mezzosoprano Diana Haller (Tancredi), mentre soprendente è stato il tenore Patrick Kabongo, di origine africana, proveniente dall'accademia di canto di Firenze, che ha dimostrato di possedere sicuri mezzi vocali di agilità che gli permettono di avere una piena sicurezza del ruolo, chiamato in più produzioni in questo festival comprovando la sua duttilità sia nelle farse (I tre gobbi) sia in ruoli eroici (Argirio nel Tancredi) Il genio pesarese era presente anche con Corradino cuore di ferro o Matilde di Shabran, mai rappresentata in Germania nella versione originale romana del 1822. Cast esperto con protagonosta il soprano spagnolo Sara Blanch coadiuvata in locandina dal tenore americano Michele Angelini, che causa improvvisa perdita di voce è stato sostituito vocalmente dal brillante e giovane tenore sud americano Francisco Brito. Al soprano Stefania Bonfadelli è stata affidata la regia, ambientata in una redazione giornalistica "Corradinos Tagespiegel", dominato da una rigida gerarchia di ruoli. Nel cast anche l'italiano baritono Giulio Mastrotaro, presenza ormai consolidata da anni al festival, nel ruolo del poeta spiantato Isidoro che conferma le sue doti vocali nei ruoli comici brillanti alle prese anche con inserti d'arie presentate in prima assoluta. Ulteriore curiosità, fra i primi lavori teatrali di Giacomo Meyerbeer, Romilda e Costanza (1817) rappresentata in forma di concerto. Protagonisti giovani dell'Accademia di formazione del Rossini Festival in Wildbad, il mezzosoprano Chiara Brunello e insieme al baritono italiano Giulio Mastrotaro, allo stesso Kabongo.
Nel piccolo Kurtheater è stata poi ospitata un'autentica rarità l'opera da camera I tre Gobbi di Manuel Garcia (1815 circa), su libretto di Carlo Goldoni, mai rappresentata in scena, con Eleonora Bellocci, Emmanuel Franco, Patrick Kabongo, come altrettanto rara è stata l'esecuzione de L'Accademia musicale, di Johan Simon Mayr una pièce musicale tra cantata e commedia, scritta per Venezia nel 1817, con la regia di Lorenzo Regazzo. Tutti gli eventi sono legati assieme dai concerti dei giovani dell'Accademia e da altri eventi musicali corali e strumentali con protagonisti complessi locali con cadenza quotidiana. Coro e orchestra provenienti dalla Polonia (Gòrecki Chamber Choir e Passionart Orchestra)
guidati dalle esperte bacchette di Antonino Fogliani e Luciano Acocella.
Federica Fanizza