XVII Edizione dell'Horcynus Festival
Metamorfosi
Parco Horcynus Orca- Messina (Torre Faro) dal 21 luglio al 28 settembre 2019
L'Horcinus Festival giunto alla sua XVII Edizione si svolge a Capo Peloro, come dire punta Faro o le sponde di Cariddi giusto in faccia alla costa calabra di Scilla, due mostri nella mitologia in realtà due luoghi magnetici ed elettrizzanti cantati da Omero nell'Odissea allorquando i naviganti dovevano attraversare questo tratto di mare ricco di gorghi e mulinelli. Il Festival creato da Gaetano Giunta si è proposto sin dall'inizio di fare incontrare le culture dei vari Paesi che s'affacciano sul Mediterraneo, avendo come punto di dibattito quest'anno la Metamorfosi sulle varie forme d'arte (Cinema, Teatro, Musica, Arti figurative) sulle economie sociali e solidali e sulla finanza etica. Quest'anno il paese ospite era la Spagna ed è stato dato ampio spazio ai giovani autori, alle opere prime e seconde e ai film realizzati da cineaste donne. Per ciò che riguarda il Teatro le proposte erano incentrate sulla trilogia tragicomica Santa Samantha Vs- Sciagura in tre mosse di Rosario Palazzolo comprendente Lo zompo, Mari/Age e La veglia e sul reading teatrale F-Aida con Salvatore Arena e Massimo Barilla e musiche originali dal vivo di Luigi Polimeni per conto di Mana Chuma Teatro in collaborazione con Rete Latitudini. Questo spettacolo presentato sotto forma di mise en espace nel Cortile della Torre degli Inglesi, andrà in scena nei prossimi mesi e intanto possiamo anticipare che trattasi d'un lavoro violento e dolce nel contempo, ambientato in un paese della Calabria negli anni '80, ma potrebbe essere qualunque paese del mondo, in cui due famiglie per vari motivi, spesso futili, si massacrano a vicenda a colpi di lupara. Una Faida subita dal protagonista che si chiama Rocco/Aida, un uomo che dentro è donna e vive suo malgrado una realtà tragica e sanguinaria e che scopre l'amore per l'opera lirica e per Alfredo. Il finale è una mattanza in cui muoiono tutti compreso Rocco che si leverà di torno suicidandosi col veleno che agisce lentamente e che gli permettono in un'ora di parlare d'amore e della faida familiare. Della surreale trilogia in lingua con accenti vernacolari, di cui Palazzolo cura la regia, avevamo già recensito su questo giornale Mari/Age, mentre qui tratteremo l'epilogo, ovvero La veglia, che ha come unico interprete uno straordinario Filippo Luna nei panni en travesti di Carmela. Una donna/uomo invitata da tale Piero Angelo (il cognome non è un refuso) a raccontare in televisione la sua singolare storia di madre che ha una figlia di nome Samantha che sin da bambina pare possieda dei poteri miracolosi che elargisce gratuitamente a coloro che ne fanno richiesta. Poteri che stravolgono la vita di Carmela sino a quando la ragazzina non le viene tolta da gruppi religiosi. Se ne starà zitta per 21 anni Carmela, sino a quando la sua storia diventerà di dominio pubblico come quella d'un Grande Fratello o discussa in un talk show televisivo tipo Pomeriggio nel cinque dove è invitata da Barbara D'Urso a parlare assieme ad alte due donne esperte (raffigurate solo tramite tre foto), argomentando Carmela con una foga tutta sicula che i bambini non devono fare i santi ma devono giocare e studiare. Riguardo al programma di Piero Angelo, Carmela rivivrà alcuni momenti della figlia, calandosi in lei con altri abiti e una nuova parrucca, diventata intanto la più brava venditrice Tappervar italiana, finendo poi suicida con le vene dei polsi tagliati. Ma non finisce qui perché Carmela inscenerà col pubblico televisivo una sorta di televoto a guisa che più voti col tasto rosso avrebbero fatto vincere lei e il premio sarebbe consistito nel farle avere il corpo della figlia, invece più voti col tasto verde avrebbe perso questa opportunità. Vincerà il pubblico e lei alla maniera d'un bonzo tibetano si spargerà sul corpo un bidoncino di alcool mimando di darsi fuoco con un accendino, nel momento in cui un altro televoto vorrebbe che lei si desse fuoco in diretta TV. A questo punto Filippo Luna si toglierà la parrucca rimproverando il pubblico che per quanto plaudente non ha fatto nulla per fermare il suo gesto.
Gigi Giacobbe