ULISSE
dall'Odissea di Omero
Regia: Igor Chierici e Luca Cicolella
Scene: Cristina Repetto
Costumi: Carolina Tonini
Interpreti: Igor Chierici, Luca Cicolella, Cristina Pasino, Bruno Ricci, Edmondo Romano
Produzione: Fondazione Garaventa
Isola delle Chiatte, Genova, dal 23 al 27 agosto 2019
Il festival genovese Sea Stories, giunto quest'anno alla seconda edizione, ha bissato il successo ottenuto lo scorso anno grazie anche a quello che oramai è l'atteso appuntamento all'Isola delle Chiatte tra Igor Chierici – regista, attore e direttore artistico del festival – e un pubblico sempre più appassionato. Quest'anno, in continuità con personaggi e tematiche legate al mare e al viaggio, Igor Chierici e la sua brava compagnia hanno portato in scena la drammatizzazione dell'Odissea di Omero. Meglio ancora, i cinque attori hanno portato in scena alcuni dei più noti e riconoscibili episodi legati alle vicende del re di Itaca. Un tappeto di sabbia delimita lo spazio scenico, dove si trovano elementi che rimandano alla nave sulla quale Ulisse e i suoi compagni compiono il travagliato viaggio verso Itaca e ricordano i paesaggi sui quali Omero muove i suoi personaggi. Gli elementi scenografici più importanti sono le chiatte che diventano lo spazio teatrale cullato dal leggero dondolio dato dall'acqua. La prossimità del pubblico con la scena e con gli attori conferisce quella che è una impareggiabile comunione umana e artistica. In Ulisse Igor Chierici impersona lo stesso re di Itaca, fulcro indiscusso delle vicende raccontate nello spettacolo, così come nel testo originale. Chierici impersona un Ulisse credibile e umano nelle sue curiosità e debolezze, quasi rendendolo un personaggio trasponibile senza difficoltà nel presente. Ulisse e i compagni Perimede (Luca Cicolella, regista dello spettacolo insieme a Chierici), Euriloco (Cristina Pasino), Anticlo (Edmondo Romano) ed Elpenore (Bruno Ricci) sono resi con una tale capacità e bravura da immergere il pubblico nella vicenda rendendolo partecipe delle loro vicende e delle loro paure. Le musiche dello spettacolo, composte dallo stesso Igor Chierici, sono eseguite dal vivo da Edmondo Romano, già noto al pubblico come musicista di grande bravura. Elpenore, muto in scena, parla così attraverso l'evocativa e malinconica musica dei suoi strumenti a fiato. Tra gli attori presenti in scena, tutti di comprovata bravura e ispirazione, una menzione particolare va a Cristina Pasino la quale, oltre al personaggio maschile dell'itacense Euriloco, interpreta Circe, la Sirena e infine Penelope sempre in maniera incisiva e diretta. Questa caratteristica di chiarezza, comprensibilità e volontà di veicolare immagini evidenti è quella primaria in Ulisse. Gli episodi portati in scena sono noti e chiari al pubblico per il loro dinamismo e immersività. È il caso, fra tutti, dell'approdo all'Isola dei Ciclopi, l'incontro con Polifemo e il famoso episodio del suo accecamento. Lo spettacolo dedica tempo nel definire e narrare le immagini di questo episodio, durante il quale la regia di Chierici e Cicolella dà il meglio pur nel corso di una regia che si mantiene di buona qualità. Non mancano le trovate sceniche e costumistiche, come Polifemo che ricorda da vicino uno dei Mamuthones, maschera folklorica del carnevale sardo. Sono presenti altre scene tratte da famosi episodi dell'Odissea, come l'incontro con la maga Circe (e la magia che tramuta i compagni di Ulisse in porci), la discesa di Ulisse nell'Ade e l'episodio del canto ammaliante delle Sirene. Tale è la predilezione e il tempo dedicato a questi episodi, che lo spettacolo deve condensare in pochi e concitati movimenti il finale del ritorno ad Itaca, la lotta con i Proci e il ricongiungimento tra Ulisse e Penelope. Va comunque sempre riconosciuto al testo scenico e alla regia di avere adoperata una scelta degli episodi coerente con quella che è l'immagine umana e riflessiva di Ulisse. Lo spettacolo ha successo nel rendere la narrazione vitale, comprensibile, diretta e molto piacevole. Le battute tra i personaggi sono sì frequenti e rapide, ma sempre trasparenti nel significato e trascinanti grazie alla bravura e all'affiatamento degli attori, veri compagni di un viaggio in scena.
Gabriele Benelli