53° FESTIVAL DELLE NAZIONI
Città di Castello dal 22 al 29 agosto 2020
OMAGGIO ALLA RUSSIA
Silvio Orlando voce recitante
Filarmonica Gioachino Rossini
Alicia Galli direttore
Camille Saint-Saëns
Il carnevale degli animali
Elena Valentini, Matteo Liva pianoforti
Sergej Prokof’ev
Fiaba musicale per voce recitante e orchestra
Teatro degli Illuminati 23 agosto 2020
Gli animali raccontati attraverso gli strumenti musicali, questo il primo trait-d’union delle due famosissime e amate pagine musicali presentate nel corso del 53° Festival delle Nazioni di Città di Castello, che nonostante le restrizioni ha avuto luogo con successo nel settecentesco Teatro degli Illuminati. Entrambe inoltre appartengono ad un periodo della creatività e dell’innovazione in campo musicale e non solo che ha percorso l’Europa nei trent’anni a cavallo tra otto e novecento. Quegli anni in Russia si chiamano anni d’argento e vedono in Prokof’ev uno dei protagonisti assoluti, mentre in Francia Saint-Saëns milita con altri illustri colleghi nella Société Nationale de Musique: entrambi useranno l’escamotage di un linguaggio apparentemente semplice, quello dell’infanzia, per creazioni che non pongono confini d’età fra il pubblico. E che vogliono interpreti all’altezza.
Il Carnevale degli animali di Saint-Saëns e Pierino e il lupo di Prokof’ev li hanno avuti in un’orchestra che sempre più si va affermando sui più prestigiosi palcoscenici, la Filarmonica Gioachino Rossini di Pesaro, diretta per l’occasione da una musicista di grande talento quale Alicia Galli, e nella partecipazione di un attore capace di suonare le corde più diverse con naturalezza e sapienza, Silvio Orlando, che ha puntato su toni così personali nel ruolo di narratore, da farci riascoltare quest’opera facendone emergere aspetti non esplorati. Lo spirito allegro che salvò Prokof’ev da Stalin e la carriera di Saint-Saëns dai tradizionalisti è volato tra noi, spettatori distanziati e disinfettati a dovere, e gli splendidi artisti sulla scena che non sentono il bisogno di atteggiamenti paludati e sofferti per esprimere il proprio virtuosismo, ma sposando la leggerezza propria dell’infanzia si pongono con naturalezza come mezzi di trasmissione delle due opere, lontane da noi nel tempo, e tra loro nei luoghi, affini nella ricerca musicale.
Nelle variegate iniziative che sempre lo hanno caratterizzato, anche in questo 2020 particolarissimo il festival si è proposto tutto dal vivo, dedicando il suo omaggio ad un momento in cui la grande Russia è quella più vicina all’occidente europeo, e della quale vale la pena di riscoprire anche la letteratura: Realtà sogno delirio nella letteratura russa, questo il tema dell’incontro a Sansepolcro, e il cinema d’epoca vive nella installazione che Michele Mandrelli ha chiamato Tipostesie, perché ha luogo nella più antica Tipografia ancora attiva, la Donati Grifani nata nel 1799, uno degli spazi urbani più affascinanti, dove i video d’antan e le musiche che li accompagnano permettono allo spettatore di costruire un proprio percorso.
Annamaria Pellegrini