Spellbound Contemporary Ballet
Coreografia Mauro Astolfi
Interpreti Lorenzo Capozzi, Alessandro Piergentili, Miriam Raffone, Maria Cossu, Mario Laterza, Giuliana Mele, Mateo Mirdita, Anita Bonavida, Martina Staltari
Assistente alla Coreografia Alessandra Chirulli
Musica Johann Sebastian Bach
Musica originale Davidson Jaconello
Disegno Luci Marco Policastro
Set concept Mauro Astolfi, Marco Policastro
Realizzazione costumi Anna Coluccia
Realizzazione Scenografie Scenario
Produzione Spellbound
Con il contributo di Ministero della Cultura
In collaborazione con Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza
Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena
Teatro Comunale di Modena, 27 aprile 2023
L'Arte della Fuga della Spellbound Contemporary Ballet, prende il nome dall’opera incompiuta Die Kunst der Fuge di J. S. Bach, sulle cui note, con inserti cantati e interventi originali di Davidson Jaconello, è stata elaborata. Il balletto esplora le diverse possibilità di interpretazione e di movimento all'interno della musica barocca di Bach ed interpreta la fuga con molteplici letture, dalle più intime alla condizione fragile eppure resistente dell’umanità in fuga. La coreografia creata da Mauro Astolfi si concentra sulla complessità del rapporto tra movimento e musica e pone una grande attenzione alla precisione del movimento per descrivere, con soli accenni, la fuga non solo come azione dinamica ma anche come scelta psicologica e a tratti implosiva. E così il confine tra l’uno e l’altro aspetto della fuga viene incarnato dalla danza, in un rimando continuo tra esplicitazione e allusione. La coreografia del balletto è caratterizzata da un forte senso di simmetria e di precisione, ed è composta da movimenti fluidi e lineari, ma utilizza al contempo molto la tecnica del contact improvisation, per creare un'esperienza di danza dinamica e coinvolgente, per interpretare il contrappunto, la polifonia e altri elementi della musica. L'uso di luci essenziali e di una scenografia minimalista, costituita da pareti, mobili e scomponibili, enfatizzano la purezza e la bellezza della danza, la grazia dei ballerini, la perfetta sincronizzazione dei movimenti e l'intensità emotiva della performance e contribuiscono a creare un'atmosfera suggestiva e coinvolgente. Secondo la dichiarazione del coreografo: “L’enigma, l’incompiutezza dell’Arte della fuga, le possibili analogie con la vita contemporanea sono il punto partenza per cercare di avvicinarsi con questa creazione al pensiero di Aristotele che nella sua Poetica, ricordava che il principio dell’enigma è proprio quello di collegare l’ovvio con l’impossibile.” Questa coreografia fonde insieme tradizione e innovazione in modo originale e coinvolgente in un balletto affascinante, che combina la bellezza e il mistero della musica barocca di Bach con la creatività della danza moderna ed è capace di catturare l'attenzione del pubblico e di trasmettere un forte senso di bellezza e di emozione, tuttavia lo iato tra la tensione drammaturgica e l’astrazione quasi metafisica della gestualità è molto forte, nonostante i nove interpreti elegantissimi accordino perfettamente alla musica la qualità del loro movimento.
Giulia Clai