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BEFORE BREAK - ideazione e coreografia Michela Lucenti


"Before break" - Ideazione e coreografia Michela Lucenti. Foto Pino Izzo 
"Before break" - Ideazione e coreografia Michela Lucenti. Foto Pino Izzo

liberamente ispirato a La Tempesta di William Shakespeare

Ideazione e coreografia Michela Lucenti
musica originale suonata dal vivo Julia Kent

danzato e creato con Fabio Bergaglio, Maurizio Camilli, Ambra Chiarello,
Aziz El Youssoufi, Giovanni Leonarduzzi, Michela Lucenti, Maurizio Lucenti,
Alessandro Pallecchi, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Demian Troiano, Natalia Vallebona
Produzione Balletto Civile in collaborazione con Centro Dialma Ruggero-FuoriLuogo/La Spezia, Fondazione Luzzati Teatro della Tosse. Prima assoluta al Belvedere di Villa Rufolo, per il Ravello Festival.
Vicenza per il 69°  Ciclo di Spettacoli Classici, 16 settembre 2016

www.Sipario.it, 3 agosto 2016

La Tempesta di Balletto Civile sul mare di Ravello

"Buonasera signore e signori, avete 60 minuti per decidere chi perdonare". È Prospero a parlare, a lanciare la provocazione posando a terra una clessidra e dando avvio a Before break, spettacolo di Michela Lucenti e Maurizio Camilli di Balletto Civile, ispirato alla Tempesta di Shakespeare, che ha debuttato al Ravello Festival. Un invito al pubblico chiamato a confrontarsi sul senso della favola scespiriana, e le domande che essa oggi pone riguardo alla pietà e al «perdono che vale più della vendetta». Sopra il palcoscenico sospeso sul mare, ricoperto di un telo argentato il cui riverbero ne fa l'isola magica, affiorano via via, in luccicanti abiti in nero, i personaggi evocati dal celebre testo, superba apologia sulla riconciliazione. Ed è Miranda, la figlia del re spodestato, che, parlando e gesticolando al microfono, inizia il racconto presto lasciato sospeso per narrarlo con la danza, mentre altre figure entrano ed escono moltiplicandosi, a turno, in altrettanti Ariel, Prospero, Miranda e Calibano che parlano lingue diverse. Pervaso da un'ispirazione poetica tesa a indagare il rapporto fra teatro e vita, tra illusione e realtà, e soprattutto tra padri e figli – in scena anche l'anziano padre della coreografa Lucenti, la cui verità dello stare in scena, del muoversi, del dire, del lasciarsi trasportare, ha qualcosa di commovente -, Before break freme di dinamismo, di attraversamenti stilistici multipli nel coniugare teatro danza e canto. Il ricco immaginario danzato - un accumulo che però, nel continuo sovrapporsi, rischia di far smarrire lo spettatore - privilegia la break dance e accenni di hiphop, innestati in tanti movimenti sincopati, netti, gesti di rottura a tratti fluidi, scivolosi nella gestualità a terra, robusti nel fluttuare delle braccia e nell'intreccio levigato delle gambe. Tra salvagenti lanciati sul palco e indossati per approdi salvifici; tra lunghe corde buttate a terra, poi tese ai due capi per farne oggetto di scontro e di mischie turbolenti nella tempesta fisica e degli animi; tra abbracci di affratellamento e di agnizione, si respirano sonorità techno, da cabaret e da musical, innescate da un dj-set e da una violoncellista, mentre la Lucenti, scesa dalla platea, in ultimo intona un canto che accompagnerà la fine dei sortilegi del padre Prospero. In questo susseguirsi di sequenze che offre spazio ai singoli danzatori e al gruppo, spicca la bella prova di Giovanni Leonarduzzi, noto performer ed esponente dell'experimental della scena break mondiale, da poco, e sempre più forgiato alla danza contemporanea. Nel ruolo di Ferdinando il suo incontro con Miranda e la scoperta dell'amore diventano un duetto di gesti veloci, plasticamente accennati, timorosi, dal tocco sospeso, che ben si addicono al sentimento nascente. Un corpo che piega ulteriormente tutta la tensione dei muscoli e del viso ad un'espressività drammaturgica anche in un successivo, intenso, rabbioso assolo.

Giuseppe Distefano

Ultima modifica il Venerdì, 05 Agosto 2016 17:10

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