coreografia Sharon Eyal
co-creatore Gai Behar
ballerini Darren Devaney, Guido Dutilh, Juan Gil, Alice Godfrey, Johnny McMillan,
Keren Lurie Pardes, Nitzan Ressler, Frida Dam Siedel
musica originale Koreless
costumi Maria Grazia Chiuri – Christian Dior Couture
disegno luci Alon Cohen
L-E-V Dance Company
con il sostegno del Ministero della Cultura francese – Direction régionale des affaires culturelles d’Île-de-France e il sostegno della Fondazione Orsolina 28 Art Italia
Fonderie Limone, Torino 4 ottobre 2024
Con Into the Hairy Sharon Eyal e Gai Behar hanno creato un'opera di danza contemporanea immersa in un'atmosfera surreale e onirica, in cui lo spettatore è trasportato in un abisso interiore. Il titolo stesso enigmatico sembra alludere a un mondo oscuro e sconosciuto, un viaggio nel subconscio umano dove si affrontano i demoni interiori, rappresentati metaforicamente dal termine hairy, un mondo carico di simbolismi che evocano la parte più scomoda del sé. La performance si apre con una serie di successivi tableaux vivants creati dai danzatori, che suggeriscono l’idea di un fiore che si apre e si chiude, un’analogia col pulsare della vita in tutte le sue forme e col dispiegarsi e il ritrarsi delle emozioni. Questi gruppi scultorei viventi offrono momenti di sospensione visiva, dove il tempo sembra fermarsi per poi accelerare improvvisamente, in un ciclo di tensioni e rilasci. I ballerini di L-E-V, la compagnia di Eyal, si muovono armoniosamente al ritmo di questo flusso, creando immagini potenti e suggestive in un continuo gioco di aperture e chiusure, rafforzando l’atmosfera ipnotica e intima della scena. I costumi, disegnati da Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, giocano un ruolo non secondario nella costruzione dell’impatto visivo della performance. Realizzati in pizzo nero, questi costumi sono arricchiti da piccole aperture, a rafforzare i movimenti dei danzatori. Questi ondeggiando il busto, si flettono all’indietro in modo esasperato trasformandosi in figure quasi surreali che evocano la lotta interiore e le tensioni emotive. Un momento particolarmente suggestivo è la formazione a V dei ballerini che, come uno stormo, crea un’immagine di danza macabra, suggerendo l’idea di una forza collettiva oscura che inghiotte l'individuo. Il gioco di luci, curato da Alon Cohen, enfatizza la tensione drammatica e crea un’atmosfera di disorientamento, mentre la musica, composta da Koreless, fonde melodie elettroacustiche, ritmi dub con accelerazioni e rallentamenti improvvisi, aggiungendo strati emotivi alla coreografia, che costringe chi osserva a confrontarsi con emozioni e sfide complesse. Koreless, alla sua prima collaborazione completa con Eyal, sottolinea il desiderio di sperimentazione, con suoni che non solo accompagnano il movimento, ma lo amplificano, dando vita a un ambiente sonoro che riflette il caos e l’introspezione. In Into the Hairy Sharon Eyal esplora una poetica più profonda e sfumata e accantona gli stilemi ossessivi delle sue precedenti creazioni. La danza, caratterizzata da movimenti espansivi delle braccia e una compattezza di gruppo da cui i singoli emergono in esplosioni improvvise, si fonde perfettamente con la musica in un’esplorazione della fisicità estrema, che sfocia una messa a nudo delle emozioni più profonde e violente. Questa coreografia è una sintesi tra danza rigorosa e cultura underground, il visibile e l’invisibile, il collettivo e l’individuale, una fusione tra discipline artistiche, con luci, costumi e movimento che si integrano perfettamente per creare un'opera d'arte totale. In Into the Hairy Sharon Eyal conduce lo spettatore in un complesso viaggio introspettivo e dimostra ancora una volta la sua capacità di spingere i limiti evocativi della danza contemporanea attraverso una potente combinazione di movimento, musica e immagini plastiche. Giulia Clai